Intervista a Paolo Cento di Radio Roma Capitale

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Radio Roma Capitale. E’ una emittente relativamente recente, ma ha conquistato un vasto strato di ascolto e che ha saputo trovare lo spazio giusto nel vasto mondo delle radio private. Visum ha incontrato il coordinatore della programmazione dell’emittente Paolo Cento.

Paolo Cento è il coordinatore della programmazione
di Radio Roma Capitale che è nata come?

“Radio Roma Capitale nasce per una felice intuizione del nostro editore Franco Nicolanti, che decide di far nascere questa radio spostando la propria attenzione da quella che era la versione romana di Radio Italia Anni 60, perché individua uno spazio nella comunicazione della nostra città. Una voce per i cittadini sui problemi di Roma, dell’area metropolitana romana e della regione che mancava, dove il protagonista fosse innanzitutto l’ascoltatore e non semplicemente il conduttore, riprendendo forse lo spirito originario delle radio libere della nostra città”.

Lei viene da altre esperienze. Il nome di Paolo Cento l’avevamo sentito in altri ambiti.
“L’editore intuisce con grande coraggio di affidarmi questa emittente, una persona che a suo dire conosce molto bene Roma, ma che ovviamente, non è neutrale. La mia storia non è quella di fare il conduttore radiofonico. La mia storia – spiega Paolo Cento a Visum – è quella di militanza a Roma molto forte, molto marcata nel movimento ambientalista, nel movimento ecologista con ruoli istituzionali ricoperti per tanti anni in Parlamento e nelle istituzioni locali. Lui fa una scommessa di far condurre ad una persona schierata, come me, una trasmissione che invece deve essere assolutamente, ed è diventata, assolutamente trasversale nella città a 360 gradi, poi arricchita da tutti gli altri contributi dei nostri conduttori”.
“Quest’anno implementata dalla presenza straordinaria alla mattina di Francesco Vergovich che è un professionista della radio e dell’informazione radiofonica. Siamo partiti lentamente e ci siamo conquistati uno spazio, che credo oggi ci venga riconosciuto da tutti e siamo la radio della città che vuol far parlare i cittadini. A volte bacchetta le istituzioni, a volte dà ragione al cittadino piuttosto che al “potente di turno”.

Ascoltando Radio Roma Capitale si sente marcata non solo la presenza, ma anche la considerazione dell’ascoltatore.
“Ed è un ascolto giusto quello che propone, perché in realtà l’obiettivo della radio è esattamente questo. L’editore ci dice sempre: ‘Non dovete fare la trasmissione per voi stessi ma dovete fare la trasmissione insieme agli ascoltatori e ai cittadini’. In economia si chiama economia circolare che qui potremmo chiamare, in forma più erudita, informazione circolare. A me sembra una scommessa straordinaria che sta dando i suoi frutti. Per esempio nella mia trasmissione ‘Ma che parlate a fa’’, dove prendo un po’ in giro l’interlocutore, c’è uno spazio ‘Botta e risposta’ dove il cittadino dà la ‘botta’ e attende la risposta delle istituzioni che a volte viene e risolve il problema, a volte non viene e si tiene solo la ‘botta’.
Raffaele Vincenti

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Laurea in Sociologia. Dal 1972 al 2012 dipendente Rai: TV, Radio e ultimi 12 anni alla Direzione Teche. Ha pubblicato La prima volta del telefono (La storia del 3131 dal 1969 al 1995) Eri 2009 e Cento voci dall'Italia (I documentari e le inchieste di Radio Rai dal dal 1945 al 2011) Eri 2011. E' autore di articoli sulla radio in varie pubblicazioni. Per i 90 della radio (2014) ha scritto Intervista impossibile a R.Hertz e rappresentata in teatro con M. Mirabella. Tiene corsi di Storia della Radio alla Facoltà di Sociologia di Roma.

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