Dopo lo straordinario successo della passata stagione, con lo spettacolo, Allegro ma non troppo, Maurizio Battista quest’anno sempre nello stesso periodo delle feste natalizie e sempre al Teatro Olimpico ci regala un nuovo spettacolo, fino al 15 gennaio, alquanto interrogativo, Che sarà, scritto dalla sua compagna Alessandra Moretti, che lo scorso agosto l’ha reso padre di una bella bambina, Anna, e la regia dello stesso Battista. Visum l’ha intervistato.
Dopo lo straordinario successo della passata stagione, Maurizio Battista quest’anno sempre nello stesso periodo delle feste natalizie e sempre al Teatro Olimpico ci regala un nuovo spettacolo, fino al 15 gennaio, alquanto interrogativo, Che sarà, scritto dalla sua compagna Alessandra Moretti, che lo scorso agosto l’ha reso padre di una bella bambina, Anna, e la regia dello stesso Battista.
Maurizio, perché questo titolo? Hai voluto prendere a prestito la canzone di Sanremo ’71 cantata dai Ricchi e Poveri e da Josè Feliciano?
“In effetti con lo spettacolo un po’ c’entra, perché questo brano sarà accennato all’inizio. Perché poi questo titolo? Perché quando io e Alessandra ci siamo messi a pensare un testo, un copione, non sapevamo da dove iniziare. Che spettacolo sarà? Come lo svilupperemo?”.
Il tuo è uno spettacolo divertente, qualche anticipazione?
“E’ un work in progress, perché sicuramente in corsa mi verranno altre idee. Parleremo di Roma, delle cose di tutti i giorni, di cose che mi succedono per la strada. Voglio essere buono, parlo dell’inizio. Faremo un omaggio al terremoto e due vecchiette, che poi sono gli attori comici Tirocchi e Paniconi, sono sedute su una panchina e ricordano quei brutti momenti. Poi entreranno i Baraonda, che cureranno il sottofondo musicale, canterano Che sarà dei Ricchi e Poveri; dopo un filmato con una conversazione doppia dove sarò sempre io, un Maurizio di Roma Nord e un Maurizio di Roma Sud, inizierà il vero spettacolo. Basta”.
Ci sarà sempre la tua particolare rassegna stampa e interagirai con il pubblico?
“Sempre, questi due elementi non potranno mancare, anche se questa volta ci sarà meno rassegna stampa”.
Lo spettacolo, dopo Roma, andrà in tournée, come tutti gli altri tuoi spettacoli. Dove hai riscontrato al Nord un pubblico più caloroso?
“Beh, sarà strano. Ho avuto più calore di pubblico e applausi a Bergamo. Strano no? Parlando un romano comprensibile mi hanno capito e si sono divertiti”.
Ti sei definito un comico “all’amatriciana”. Confermi?
“Sì è vero, nel senso che sono genuino, come sono sul palco sono nella vita. C’è chi si vanta che viene dal Laboratorio di Proietti, chi viene dal Piccolo di Milano. Io vengo…dal bar, nel senso che ho imparato a fare il comico quando avevo il bar a San Giovanni. Una palestra di vita, che mi ha forgiato”.
Da poco, alla “tenera età” di 59 anni sei diventato papà lo scorso agosto di una bella bambina. Come ci si sente a rifare il papà alle prese con la neonata?
“Per il momento bene. La mia vita non è cambiata moltissimo, un po’ sì, ma ancora sono tranquillo. E poi ho una figlia bellissima, che somiglia più a me che alla mamma. Mi dispiace per Alessandra”.
Progetti futuri?
“Sono protagonista dal 19 dicembre alle 21.00, su Comedy Central, in esclusiva su Sky al Canale 124 del programma Battistology, girato per metà in studio e per metà in varie location. Ogni puntata un argomento: una sul matrimonio, un’altra sull’estetica, un’altra ancora sui regali. E così via”.
Giancarlo Leone