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    Categories: Spettacolo

E… se il tempo fosse un gambero?

A trent’anni esatti dal suo debutto, è arrivata “in prima nazionale” al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 15 gennaio, la commedia musicale di Jaia Fiastri e Bernardino Zapponi, con le stupende ed orecchiabili musiche di Armando Trovajoli, E…se il tempo fosse un gambero?, che vede protagonisti Francesco Pannofino ed Emy Bergamo. La regia è firmata da Saverio Marconi
Tutto può accadere se il diavolo ci mette lo zampino. Se poi si tratta di Max, un diavolo un po’ goffo, maldestro, quasi di serie C, che ha il volto e l’ironia di Francesco Pannofino, si può persino tornare nel passato, sessant’anni fa, nel 1956, per esaudire il desiderio segreto di Adelina, rimasta nubile, che spegne le candeline del suo 80° compleanno con il rimpianto della giovinezza perduta.

A trent’anni esatti dal suo debutto, avvenuto al Teatro Sistina nel dicembre 1986, è arrivata questa volta al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 15 gennaio in “prima nazionaleE… se il tempo fosse un gambero?, commedia musicale di Jaia Fiastri e Bernardino Zapponi, con le stupende ed orecchiabili musiche di Armando Trovajoli, che fa parte del repertorio della Ditta Garinei & Giovannini. Questa volta la regia è curata da Saverio Marconi.

 

Una storia delicata e divertente, una bella fiaba, un viaggio nel tempo che ci riporta indietro negli anni della giovinezza, quando la protagonista Adelina – a cui da anima e corpo la bravissima e bellissima Emy Bergamo – era una bella fruttivendola nel mercato di Campo De’ Fiori a Roma alle prese con i debiti di famiglia e con il corteggiamento del Principe Amedeo Poniatowskij.
Ma vediamo nel dettaglio la trama. Adelina è una vecchina pura ed ingenua che compie 80 anni. In quell’occasione le appare un diavolo sfigato e inviato in terra per redimersi agli occhi del Maligno e che ha lo scopo di riportare Adelina indietro nel tempo di 60 anni, perché questa volta lei accetti la corte del principe polacco Amedeo Poniatowskij, che a suo tempo aveva rifiutato ma che con il tempo aveva acceso in lei il sentimento del pentimento. Così Adelina si trova ringiovanita e catapultata in Campo De’ Fiori a Roma, a vent’anni, dimenticando la sua vita “futura”.

Il diavolo cerca di seguirla e quando vede che alla prima occasione Adelina si comporta allo stesso modo di prima, schiaffeggiando il principe che la stava corteggiando, decide di scendere in campo personalmente: toglie di mezzo lo chauffeur del principe Max e ne prende le sue sembianze.

Subito il diavolo Max convince il principe ad invitare Adelina ad un gran ballo di palazzo principesco e convince anche la ragazza a recarvisi. Ma in questa serata evento, la bella Adelina non cede ancora alle avances del principe e gli da un secondo schiaffo. Il diavolo Max è disperato perché potrebbe essere radiato dall’ordine dei diavoli: travestitosi da Sora Cleofe, comare della madre di Adelina, vince a carte tutti i risparmi della famiglia di Sora Lalla, impossibilitata a pagare un’ipoteca sulla casa.

Adelina è costretta a presentarsi al proprietario della banca che è proprio il principe polacco, dicendo che è disposto a sposarlo. Fortunatamente, prima che sia troppo tardi, il diavolo Max innamoratosi di Adelina nel frattempo, fa dare il terzo schiaffo al principe dalla giovane. In seguito a questo episodio, arrabbiatissimo riappare il Maligno al diavolo Max togliendogli i poteri malefici. Rassegnatosi alla sua nuova condizione, mentre corre da Adelina per dichiararsi, il principe è già a casa della donna e si è dichiarato: vuole sposarla e la sua offerta è allettante in quanto prevede anche l’abolizione dell’ipoteca sulla casa, che tanto preme a Sora Lalla. Max scopre le sue carte: è un diavolo.

Senza essere creduto cerca di spiegare che ha perso i poteri: viene portato su un rogo e dopo un sommario processo presieduto da Sora Cleofe e sta per essere bruciato la folla si accorge che il corpo del condannato proietta l’ombra: secondo la tradizione popolare, lui non può essere un diavolo perché questi non proiettano ombre come i mortali.

Così può spiegare le sue vicende, viene accolto e potrà sposare Adelina. Ma ecco che riappare il Maligno per guastare le feste: vuole rimandare Adelina avanti con il tempo, separandola per sempre da Max che, con un astuto stratagemma, fa suonare le campane che fanno sparire il Maligno. Ormai siamo al finale: la scena torna come era iniziata con la festa di compleanno di Adelina che compie 80 anni: ma questa volta accanto a lei c’è, invecchiato, Max che festeggia con lei. Che fa fare l’amore!!  Al cuore non si comanda. E’ l’inaspettata forza dell’amore, ma anche l’inaspettata forza di una commedia musicale.

E… se il tempo fosse un gambero? si rivela un’ottima commedia musicale, dove il divertimento è assicurato e che può contare su ottimi attori, ben amalgamati fra loro e ben compenetrati nei loro ruoli. A cominciare da Francesco Pannofino, credibile e mefistofelico quanto basta per dar anima e corpo al diavolo Max. Magistrale l’interpretazione di Emy Bergamo, nel ruolo di Adelina, vecchia e giovane: un’attrice completa, vera professionista, che in televisione, se la facesse, potrebbe dar del filo da torcere a varie showgirl. Non dimentichiamoci che è stata una perfetta Rosetta nel Rugantino di Enrico Brignano.

Brave Daniela Terreri, nel ruolo di Sora Lalla, la mamma di Adelina; sembrano veramente madre e figlia; Lucianna De Falco, nel ruolo di Sora Cleofe, comare di Sora Lalla, dalla corporatura più che robusta (ma solo nella finzione).

 

 

Completano il cast Maurizio Pepe e Fabrizio Corucci, nonché il corpo di ballo. Uno spettacolo diretto da Saverio Marconi, non nuovo ad operazioni del genere, che sa dare professionalità al lavoro. Una storia delicata e divertente, un evergreen che il pubblico non potrà non apprezzare. Da vedere, imperdibile.

Giancarlo Leone

 

 

 

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro