Leonardo e il volo ai Capitolini

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Ai Musei CapitoliniPalazzo Caffarelli dal 21 gennaio 2017 il pubblico potrà ammirare sotto teca per la prima volta il famosissimo Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci conservato a Torino nella Biblioteca Reale. Con prodotti multimediali c’è la ricostruzione del pensiero del genio cinquecentesco. La mostra su un’idea dell’Associazione Culturale Metamorfosi che ne ha curato con Zetema l’organizzazione, ha coinvolto molte Istituzioni. E’ promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale a cura di Giovanni Saccani e Claudio Giorgione. Visibile fino al 17 aprile 2017.

Leonardo da Vinci Copia anastatica del codice

L’originale del Codice sul volo degli Uccelli di Leonardo non si era mai potuto ammirare fin’ora a Roma. Era stato anche negli Usa ma non nella Capitale, ora  grazie all’Associazione CulturaleMetamorfosi che è stata promotrice di molte altre mostre importanti ai Capitolini, è una realtà.

 

 

Leonardo da Vinci Studio per l’ala battente (pipistrello)

Per quest’esposizione che si avvale dell’elaborazione di molti prodotti multimediali e per questo risulta anche di grandissimo interesse scientifico, sono stati coinvolti nella realizzazione anche il TECIP della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa e persino l’Agenzia Spaziale Italiana poiché la sonda inviata su Marte conteneva una copia del libretto.

 

 

 

Leonardo da Vinci Descrizione e disegno di una sorta di paracadute 1485

L’originale conservato a Torino ha avuto una storia travagliata.  Donato da Yheodor Sabachnikoff a Umberto I nel 1893 non completo, solo dopo il 1920 è stato completato con le carte mancanti. Ereditato dall’allievo di Leonardo, Francesco Melzi insieme a altre opere, fu da questi conservato fino alla morte quando il suo successore Orazio lo disperse insieme a altri testi dividendoli tra vari collezionisti. Dopo molte altre peripezie, finito anche in Francia, alla fine è stato riunito anche a cura di Henri Fatio nel 1921.

Leonardo da Vinci Particolare della pagina con l’autoritratto in trasparenza

Si tratta di un libretto scritto da destra verso sinistra come normale per Leonardo, contenente gli studi e disegni sul volo unito ad altri a sanguigna tra i quali i tecnici hanno visto in trasparenza l’autoritratto del Maestro grazie a un’intuizione di Piero Angela, nonché una pagina con i conti.
La mostra si apre con una serie di animazioni digitali che ne narrano la storia e sono emotivamente molto coinvolgenti.

 

Leonardo da Vinci Foto touchscreen per sfogliare il codice

Si vede come la natura sia la porta di partenza del genio e un particolare disegno animato mostra una sorta di paracadute mentre un altro con una struttura elicoidale fa comprendere i suoi studi sull’avvitamento nell’aria del 1577. Questo non vuol dire essere prodromico all’elicottero, ma mostra la sua evoluzione intellettuale che dall’arte arriva alla scienza. Altri studi riguardano le macchine volanti ad ali battenti ricavate dallo studio del volo dei pipistrelli.

 

Leonardo da Vinci Codice volo 06R mod.

Si passa poi alla sala grande dove sotto una particolare teca climatizzata è esposto l’originale del libretto. Qui ci sono le copie anastatiche dello stesso a partire da quella francese della fine Ottocento. La sala successiva presenta la realizzazione in 3D di una parte del documentario sul volo degli uccelli il cui contributo si deve a SKY. Nella sala seguente c’è la possibilità per il pubblico di sfogliare con le apparecchiature multimediali tutto il codice che si presenta unito alla relativa traduzione in italiano e inglese.
L’ultima sala è dedicata allo spazio che oltre ai modelli della sonda inviata su Marte, mostra una tuta spaziale.
Un’esposizione che permette la percezione immersiva di ciò che si pensa Leonardo avrebbe amato comunicare al suo tempo.

Emilia Dodi

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