Solo per una sera, al Teatro Sistina di Roma, ma avrebbe meritato più serate e una vera tournée in giro per l’Italia, è andato in scena lo spettacolo scritto da Fernando Pannullo, da un’idea della stessa Fatima Scialdone, che la vede protagonista, Un the tango per Evita, dedicato a Eva Peron, nel 64° anniversario della morte. La Scialdone, attrice, danzatrice e cantante, si è contornata sul palco della presenza di Mariano Navone al bandoneon e di Giovanni von Gartner al pianoforte.
Solo per una sera, al Teatro Sistina di Roma, ma avrebbe meritato più serate e una vera tournée in giro per l’Italia, è andato in scena lo spettacolo scritto da Fernando Pannullo, da un’idea della stessa Fatima Scialdone, che la vede protagonista, Un the tango per Evita, dedicato a Eva Peron, nel 64° anniversario della morte.
Evita, vestita con un abito bianco, con un mantello con cappuccio dello stesso colore, capelli raccolti e tenuti sulla nuca da uno chignon di fiori bianchi, appare come fosse un fantasma, e poi un pianoforte, un bandoneon, champagne e, sparse qua e là, alcune sedie. Tutto è pronto per un the tango nella migliore tradizione parigina del primi del ‘900. Questo è lo scenario da cui prende il via l’emozionante spettacolo che vuole ricordare Eva Peron.
E’ in questa cornice surreale che questa piccola-grande donna dalle mille sfaccettature – amante, moglie, companera, simbolo dei diritti delle donne, morta per malattia a soli 33 anni, uscita dalla sua tomba monumentale a Recoleta – appare a tutti, per aspettare gli amici più stretti, che hanno segnato momenti importanti della sua vita, tutti legati al tango, la sua passione e colonna sonora della suoi anni più felici. In questa attesa, Evita ripercorre come dei puzzle alcuni momenti della sua vita, soffermandosi, anche in maniera molto ironica, sulle vicende lunghe e complesse relative alla sistemazione della sua salma, colpa della volontà dei regimi che si sono succeduti in Argentina di allontanare e sopprimere per l’eternità il suo ricordo e il suo potere, fino al ritorno alla tomba di Rocoleta.
Ma ecco che arrivano gli ospiti, richiamati da uno strano e piacevole invito: il musicista Enrique Santos, al pianoforte (lo interpreta Giovanni von Gartner), Astor Piazzolla, con il suo bandoneon (Mariano Navone), il generale Juan Peron, marito e grande amore, Agustin Magaldi, cantante di origine italiana, che a soli 14 anni, circuendola, la portò via dal suo paese per portarla a Buenos Aires, promettendole un futuro di attrice e Libertade Lamarque, attrice della borghesia argentina, con la quale in vita Evita ebbe grossi contrasti.
Sulle note del tango, passi di danza, riaffiorano ricordi, storie passate, sentimenti sopiti, interrogativi rimasti irrisolti, con una grande umanità. Si brinda, così, al tango, all’amore, alla felicità e al valore delle donne, dando vita ad una vera e propria milonga, con l’intonare di alcune belle canzoni della tradizione tanghera e stupendi balli, offrendo al pubblico uno spettacolo galvanizzante.
Ma, ahimè, sorge la luna e il salotto deve sparire, ognuno deve tornare al suo “freddo” destino: come all’inizio dello spettacolo, sul palco rimane solo Evita, con il suo mantello bianco, che ritorna ai suoi ricordi di quando era bambina, figlia illegittima di un “riccastro di campagna” e chiamata “bastarda” da tante persone, fino al suo sogno di occupare un posto nella storia. Una scommessa vinta con la vita, seppur breve.
Bravissimi tutti gli artisti, a cominciare proprio da Fatima Scialdone, che è ben compenetrata nel ruolo di Evita, un ruolo veramente sentito con tutta la passione e tutto il cuore e che presenta una “Madonna dei Descamisados” realistica, recitando, cantando e ballando, mettendo in evidenza anche tutte le debolezze di una donna. E poi gli altri artisti, Eduardo Moyano (Augustin Magaldi), Luciano Donda (Juan Peron) e Cinzia Lombardi, Campioni Italiani di Tango 2012.
Questo spettacolo è stato presentato in passato il 26 luglio 2013, all’Isola del Cinema di Roma, all’interno della manifestazione curata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina e Fatima Scialdone in occasione della ricorrenza dei 60 anni dalla morte di Evita Peron.
Giancarlo Leone