Chi pensa che il cinema tedesco non possegga quella leggerezza e quell’apprezzato sense of humour che tanto amiamo in certi film inglesi e francesi, dovrà ricredersi. La regista Maren Ade ha infatti reso spumeggiante il suo Tony Erdman, che, visto ed applaudito a Cannes dove aveva conquistato il prestigioso premio della critica internazionale Fipresci – ha collezionato poi, lungo la strada, cinque premi agli European Film Awards (Film, Regia, Sceneggiatura, migliore Attore e Attrice) e adesso è ben piazzato, in dirittura d’arrivo, nella cinquina per il miglior film straniero ai prossimi Academy Awards.
La storia, che avrete letto un po’ dovunque, è quella di un padre ed una figlia con un rapporto che definire andante mosso, è solo un eufemismo. Ines è una donna tutta consacrata al lavoro, il suo imperativo categorico è scalare la vetta del suo businness senza nulla concedere ai sentimenti, mentre suo padre.
Winfried, è un personaggio bizzarro, che ama gli scherzi, forse anche per nascondere una vita che sta volgendo al termine chiudendo molte porte, deciso però a tirare fuori sua figlia dalla quella imprendibile turris eburnea in cui si è rinchiusa.
Compito difficile, visti gli obiettivi della carrierista Ines, ma Winfried si gioca tutto sul travestimento, curioso, kitsch, intrigante, a volte indisponente ma … intelligente, come lo è il personaggio che vuole, più di qualsiasi altra cosa al modo, far tornare il sorriso, quello autentico, sulle labbra di sua figlia.
Maren, puntare tutto su una difficile ed a volte scomoda tematica, al suo terzo film, non era un’incognita …?
“Confesso che era tanto che mi girava quest’idea per la testa. Desideravo misurarmi con una tematica così pesante e piena di malinconia come a volte può esserlo quella della famiglia. Volevo esplorare l’io di due persone che pur conoscendosi da sempre, decidono di riscoprirsi. Ricominciando tutto da capo, guardandosi con occhi nuovi”.
Nessuno spunto … magari autobiografico e familiare?
“Anche mio padre ama girare con denti finti ed ha un grande repertorio di gag e battute. Assolutamente niente, però, se paragonate a quelle di Winfried”.
Oggi Tony Erdman è diventato un film imperdibile, si sarebbe mai aspettata un successo di questa portata… ?
“Ai primi di maggio avevo appena finito il mixaggio e quando ho saputo che lo avevano scelto a Cannes per il concorso, mi sono sentita al settimo cielo. Inutile dire che sono rimasta sorpresa, e non poco, dalla reazione della stampa, il pubblico che applaudiva, le risate a scena aperta e, soprattutto, ero felice delle vendite in molti Paesi. Da poco poi è stato presentato al festival di New York, dove sta andando decisamente bene. Ci sarà inoltre un lancio in febbraio. La cosa più confortante è che il pubblico americano sembra apprezzarlo”.
Da noi, il divertente Vi presento Tony Erdman, sarà in sala dal 23 febbraio con Cinema di Valerio De Paolis.
Imperdibile.
Mariangiola Castrovilli