Al Teatro della Cometa è in scena un gradevole spettacolo musicale, intitolato MOMS, il primo varietà sulla maternità. Si tratta di un testo scritto da sei attrici-mamme americane, che hanno sofferto e gioito per la loro specialissima esperienza: la attrici-mamme-autrici sono Jill Daum, Linda Carson, Alison Kelly, Barbara Pollard, Robin Nichol e Deborah Williams.
Il lavoro in America ha riscosso un notevole successo ed ora approda in Italia, nella traduzione curata da Valentina Martino Ghiglia ed efficacemente supportata dalle canzoni-parodia scritte da Toni Fornari ed arrangiate da Stefano Fresi.
Sul palco, quattro ottime attrici: Carla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Laura Mazzi e Silvia Siravo, a loro volta magnificamente guidate dalla regia di Ferdinando Ceriani.
L’idea è quella di raccontare tutto quello che le mamme non hanno mai osato raccontare sulla maternità, concentrato in un’ora e mezza di spettacolo.
Il risultato, nel complesso assai piacevole, è una performance in cui le quattro scatenate protagoniste, avvalendosi di una scenografia minimalista ma creativa e fantasiosa, recitano, cantano e ballano, in un crescendo sempre più fruibile. A turno raccontano (e si raccontano) le esperienze di vita coniugale, illustrano la faticosa giornata al marito… già, i mariti (tutti uguali gli uomini!!!); ma anche il parto, il pargolo, la pappette, le cacchine, il bagnetto, divertendo il pubblico presente che, nella quasi totalità, conosce per esperienza diretta tutte queste problematiche.
E ancora lo stress post partum, le notti insonni, la mancanza di intimità (“perchè il pargolo potrebbe svegliarsi”…), con mariti in crisi di astinenza: insomma, la sindrome da “mostricciattoli” miete vittime in abbondanza, ma alla fine, tra psichiatri, psicologi, ginecologi, pedagoghi e quant’altro, alla fatidica domanda che si pongono: “lo rifaresti?”… dopo qualche attimo di doverosa suspense, la risposta corale è SIIIIIIIIIIII!
Tutto sommato, un inno alla vita e alla maternità quanto mai sentito ed apprezzato.
Nel complesso una pièce che scorre bene; le quattro “mammine” (Carla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Laura Mazzi e Silvia Siravo) sono padrone della situazione e si fanno apprezzare per le loro indubbie capacità sceniche; la regia di Ferdinando Ceriani è ariosa e ricca di gags, valorizzando così un testo simpatico, ma dal quale – forse – ci si poteva anche attendere qualcosa di più.
Uno spettacolo che vale comunque la pena vedere! Una performance teatrale in cui molti del pubblico, donne ma anche uomini, si rivedono e si riconoscono volentieri, come in un magico specchio!
Salvatore Scirè