Un delizioso piccolo film franco canadese, Ballerina, diretto da Eric Summer ed Eric Warin in sala dal 16 febbraio con Videa. Protagonisti due orfanelli Félicie ed il suo amico del cuore Victor, che vivono e sognano in un orfanotrofio in Bretagna.
Il sogno con la S maiuscola per lei è quello di diventare ballerina all’Opéra di Parigi, mentre Victor vuole essere un grande inventore, il più grande di tutti i tempi… e, questi due sogni possono realizzarsi solo andando a Parigi.
Eccoli arrivare allora, tra varie peripezie, in una Parigi di fine ‘800, tra una Torre Eiffel in costruzione ed una Statua della Libertà in fieri, con il fermo proposito di dare vita ai loro desideri.
Ballerina è un film per grandi e piccoli che vi offrirà una nuova prospettiva, quella in cui è lecito credere nei sogni, che, se perseguiti tenacemente con sacrifici, perseveranza e perché no, anche un po’ di chance, possono sempre avverarsi.
Gli ingredienti base per piacere al pubblico ci sono tutti, la piccola e goffa Félicie che riuscirà ad incantare Parigi con la sua bravura faticosamente conquistata, spinta da una dirompente passione e dal ricordo della mamma evocato dall’armoniosa danza di una ballerina che le rimanda la magia della su danza da un carillon.
Ma Félicie non è sola, accanto a lei per aiutarla e spronarla Odette -che qui ha la voce dell’etoile Eleonora Abbagnano – una grande ballerina che per un incidente ha dovuto rinunciare alla carriera. Ma a fare da contrappunto alle buone, ecco due figure negative, la velenosa Regine Le Haut, doppiata da Sabrina Ferilli, e la sua odiosa figlia Camille, che contende sul palcoscenico il ruolo di Clara ne Lo Schiaccianoci di di Pëtr Il’ič Čajkovskij a Félicie.
A noi è piaciuta soprattutto l’incantevole, perfetta animazione dovuta al bravissimo Ted Ty, che, come direttore dell’animazione, spiega, “ Qui ho avuto molteplici ruoli, cercare di ottenere efficaci espressioni del viso, fare in modo che i personaggi risultassero autentici e appropriati ai sentimenti che esprimevano e, last but not least , garantire che tutti i loro movimenti risultassero credibili”.
Molto interessante qui in Ballerina, il fatto che i personaggi principali siano buoni ma non perfetti… “Certo. I loro difetti ed i loro dubbi li rendono molto più umani e più vicini a tutti noi. Così, per il pubblico, sarà più facile identificarsi con loro. Come non si può infatti non provare empatia e resistere al desiderio di applaudire una ragazzina come Félicie, che lotta così duramente per realizzare il suo sogno?”.
Mariangiola Castrovilli