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    Categories: Spettacolo

Le Baccanti al teatro Vascello

La follia dionisiaca in scena al Teatro Vascello con Le Baccanti
Dopo il grande successo riscosso nella scorsa stagione, torna al Teatro Vascello di Roma Le Baccanti – Dionysus, il dio nato due volte, in scena fino al 19 febbraio. Lo spettacolo, diretto e interpretato da Daniele Salvo, indaga i misteri dionisiaci riscoprendo il senso del divino.

Considerata una delle più grandi opere teatrali di tutti i tempi, Le Baccanti è una tragedia che mette in evidenza tutti gli aspetti più sconcertanti del dionisismo: l’irrazionalità, la follia, l’estasi, il baccanale orgiastico. Sebbene sia stato scritto nel V secolo a.c., come ogni classico che si rispetti il testo di Euripide è in grado di parlare all’uomo contemporaneo. Non a caso, le immagini che nel corso dello spettacolo vengono proiettate sulla parete di fondo mostrano, tra le altre cose, anche palazzi moderni, a significare che il dramma racconta anche qualcosa del nostro tempo.

 

 

Daniele Salvo è Dioniso, sceso tra gli uomini per convincere tutta Tebe di essere un dio e non un uomo. Splendente di gioventù e di bellezza, è misterioso e ambiguo: benevolo con gli iniziati e spietato con chi non lo riconosce come divinità. A lui si contrappone Penteo (quest’anno interpretato da un convincente Diego Facciotti), razionalista e scettico.

 

 

 

Su uno spazio scenico essenziale, che ha come elementi centrali la piccola montagna simbolo del Citerone e il sacro sepolcro di Semele, si muovono le Baccanti (Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Melania Giglio, Francesca Mària, Silvia Pietta, Giulia Diomede e Alessandra Salamida), che attraverso i loro corpi e le loro voci interpretano perfettamente la follia bacchica, divenendo emblema dellebbrezza e dellambiguità demoniaca.

La tensione è palpabile per tutta la durata del dramma ed è sapientemente graduata fino al culmine che si raggiunge in un finale di spaventosa tragicità, in cui una intensa Manuela Kustermann dà voce all’orgogliosa e delirante Agave, in preda prima alla follia e poi alla disperazione.

 

 

 

 

Sonorità e vocalità svolgono un ruolo fondamentale in una pièce eccellente, che conferma nuovamente la sua potenza e il suo grandissimo impatto emotivo. In Dionysus Daniele Salvo mantiene quasi inalterati gli elementi che ne hanno decretato il successo lo scorso anno: al di là di qualche cambiamento nel cast e di alcune variazioni stilistiche (assenti ad esempio le maschere delle Baccanti, che pure erano risultate scenograficamente efficaci), l’opera mantiene la sua essenza perturbante ed emozionante, partendo dal testo classico e passando per una percezione visiva e sonora contemporanea.

Barbara Lo Conte

Barbara Lo Conte: Specializzata in teatro e letteratura, segue eventi culturali e scrive principalmente recensioni di spettacoli e libri