Al Macro Testaccio La Pelandra continua il ciclo che ha portato a Roma artisti che hanno esposto alla Biennale di Venezia. E’ un accordo tra PDG Arte Comunications e lo stesso museo. Questa volta tocca all’artista cinese Li Chevalier con “Trajectory of Desire”. Si tratta di un’installazione particolare e di 30 opere di pittura sperimentale. E’ curata da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla crescita culturaleSovraintendenza ai Beni culturali e organizzata in accordo con PDG Arte Comunications.
Questa è la quarta mostra che grazie a Paolo De Grandis porta importanti artisti che hanno partecipato alla Biennale veneziana a Roma per farli conoscere. Quest’anno si è unito anche il progetto OPEN Esposizione di scultura e istallazioni collegato alla Biennale d’arte cinematografica, per dare spazio a installazioni di rilievo internazionale.
Li Chevalier, artista franco cinese il cui cognome essendo di difficile traduzione è stato cambiato in Chevalier, nasce come cantante lirica avendo debuttato all’età di quindici anni, essendo soprano di valore che ha cantato nel coro dell’Orchestre de l’Opéra de Paris e con l’Orchesta nazionale cinese, in entrambe come solista. Lasciata definitivamente la Cina per Parigi (non può tornare nel suo paese natale se non con un particolare visto) l’artista ha continuato a creare installazioni dopo la performance che ha visto esibirsi il celebre violinista Fréderic Laroque innanzi a una sua installazione a Pechino.
Artista contemporanea che non segue alcun movimento essendo convinta che si può essere contemporanei anche creando con una traccia filosofica, raffinata e comprensibile, espone al Macro Testaccio la sua installazione dove la musica non è certo estranea. Ci sono una serie di violini che nel retro hanno dipinto le figure dei maggiori personaggi della musica e della vita internazionale, nonché paesaggi del ricordo, che si chiama polifonia.
L’installazione monumentale si avvale di una particolare musica sinfonica in un complesso musicale che rispetta i ruoli dell’armonia.
A questa grande installazione sono unite 30 opere di pittura ad inchiostro che l’artista giudica sperimentali. E’ una contemporaneità che non rifiuta ciò che può emozionare chi la osserva poiché non si richiama al nichilismo estetico portando il visitatore a cercare la bellezza.
Le sue opere uniscono elementi artistici che provengono da Oriente e Occidente, in quanto la Chevalier considera che solo dallo scambio culturale, personale e tollerante si arriva all’espressione e al dialogo.
La mostra è visitabile unicamente di pomeriggio dalle 14 ed è visibile fino al 26 marzo 2016.
Emilia Dodi