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Febbre da Cavallo al teatro Sistina di Roma

Febbre da cavallo al Sistina

A quarant’anni precisi dal film-cult di Steno, ha debuttato al Teatro Sistina di Roma, con repliche fino al 9 aprile, il remake di Febbre da Cavallo, che vede questa volta protagonisti Maurizio Mattioli, Andrea Perroni, Patrizio Cigliano, Sara Zanier. La regia è firmata da Claudio Insegno, con la supervisione artistica di Enrico Brignano. Una bella sfida, ma audace.

A quarant’anni precisi dal film-cult di Steno (Stefano Vanzina), era il maggio del 1976, ha debuttato al Teatro Sistina di Roma, con repliche fino al 9 aprile, il remake di Febbre da Cavallo. La regia teatrale è stata affidata a Claudio Insegno, l’adattamento ad Enrico Vanzina (sceneggiatore e figlio di Steno) e la supervisione artistica ad Enrico Brignano.
Questa trasposizione teatrale del film, che ha influenzato un’intera generazione, introducendo nel linguaggio comune espressioni e modi di dire come, una per tutte, Mandrakata, ha rivoluzionato lo storico cast del film sostituendo nuovi volti agli indimenticabili personaggi ormai dei veri e propri “vintage”.

Il difficile compito di vestire i panni di Mandrake, personaggio appartenuto a Gigi Proietti, qui è affidato a Patrizio Cigliano, mentre i panni di Er Pomata di Enrico Montesano nel film, qui è affidato ad Andrea Perroni. Tiziano Caputo è Felice ( che nel film era Francesco De Rosa), Sara Zanier è Gabriella (nel film Catherine Spaak); Maurizio Mattioli è l’avvocato imbroglione De Marchis, personaggio nel film interpretato da Mario Carotenuto.
La storia è conosciuta.

 

Si raccontano le avventure di tre amici squattrinati Mandrake, Er Pomata e Felice che hanno il vizio inguaribile di giocare alle corse ai cavalli e, pur di vincere, sono disposti a qualsiasi imbroglio, truffa, bugie e diavolerie varie per far soldi e giocarli alle scommesse che, ahimè, si riveleranno un fuoco di paglia.

 

Di contorno ai tre personaggi, vari personaggi che sono vittime e complici dei loro raggiri: dall’avvocato De Marchis, proprietario di un cavallo chiamato Soldatino , a Gabriella, fidanzata di Mandrake, che complicherà la situazione decidendo, dopo aver consultato una cartomante, di giocare una Tris su tre “brocchi” Soldatino, King e D’Artagnan, perdendo tutti i soldi.

 

I cinefili appassionati del film non abbiano timori: Febbre da Cavallo, seppur ora è diventata una divertente commedia musicale (che inizia come nei film con una sigla di apertura, con tanto di titoli di testa), non è stato stravolto perché sono rimasti intatti sia lo spirito goliardico dei personaggi ed il copione è stato ripreso da quello della pellicola, così come le battute più importanti sono state inserite. C’è anche il giornale “Cavallo”, le sigarette in bocca a Er Pomata, i baffi di Mandrake, il treno che li porta a Napoli, il Gran Caffè Roma, la farmacia Magalini, la vasca da bagno dell’albergo e i cavalli Soldatino e Bernadette.

 

Non manca neanche quel tormentone originale che c’era in tutto il film a commentare i vari passaggi . Qui ci sono, in affiancamento, nuove canzoni create per la commedia musicale affidate al Maestro Fabio Frizzi, mentre le liriche sono di Toni Fornari, che interpreta anche il macellaio Manzotin.
Ottimi gli attori. Su tutti spicca l’interpretazione di Maurizio Mattioli, nel ruolo dell’avvocato De Marchis e in questa trasposizione oltre a divertire, regala al pubblico momenti di sentimento puro con una vena di commozione.

 

Bravo Andrea Perroni, nel ruolo di Er Pomata, che recita imitando alla perfezione, nei gesti e nella voce, l’Enrico Montesano del film, anche perché tutti sappiamo che Perroni è un ottimo imitatore. Patrizio Cigliano interpreta un Mandrake tutto suo, abbastanza differente da quello interpretato da Proietti. Il Felice di Tiziano Caputo è anch’esso diverso dalla versione cinematografica, meno ridicolo e imbranato. Sara Zanier, nel personaggio di Gabriella, interpretato nella pellicola da Catherine Spaak è ben compenetrata nel suo ruolo, molto dolce, sempre pronta a perdonare Mandrake per le sue scommesse.

 

Molto riuscito il personaggio di Manzotin cui da anima e corpo Toni Fornari.
Bravi gli altri attori che compongono il cast: Paola Giannetti, Massimiliano Giovanetti, Manuela D’Angelo, Benedetta Valanzano, Andrea Pirolli, Simone Mori, Silvana Bosi e il giovane Ian Manzi e i solisti e le soliste che formano il corpo di ballo. Da vedere per divertirsi e ripensare a un film, vero cult della cinematografia italiana.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro