Quest’anno per le Nuove Proposte al 67° Festival di Sanremo ha vinto, con la canzone Ora mai, Lele, il più giovane fra i concorrenti in gara, che è già un professionista. Visum l’ha intervistato.
Quest’anno per le Nuove Proposte al 67° Festival di Sanremo ha vinto, con la canzone Ora mai, Lele, il più giovane fra i concorrenti in gara, che è già un professionista.
Lele (all’anagrafe Raffaele Esposito), ha appena 20 anni, è nato a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, finalista della scuola di Amici, pupillo di Maria De Filippi, ha studiato al Conservatorio e non ha mai nascosto la sua passione per pianoforte e chitarra. Come dicevamo ha vinto con il brano Ora mai, soul pop pulito e molto elegante, scritto staccato perché il cantante ha ragionato sul singolare costrutto, una parola che nega l’altra, accettando la negazione e lasciando la possibilità di una doppia lettura.
Il pezzo è uno degli inediti inseriti nel suo primo album, Costruire 2.0. La notorietà è arrivata con la partecipazione, come dicevamo, nel 2006 ad Amici, dove si è piazzato quarto ed ha rubato il cuore alla sensualissima Elodie, anche lei in gara nella kermesse sanremese ma fra i Big con il brano Tutta colpa mia. Visum ha intervistato Lele.
Lele, perché hai scelto Ora mai per il Festival di Sanremo?
“Perché abbiamo creduto che fin dall’inizio fosse predisposta per un arrangiamento orchestrale. E poi era una tematica espressa nel modo giusto, ci è sembrata subito la canzone giusta”.
Con questo brano hai vinto le Nuove Proposte. Contento, ci credevi in questa vittoria?
“Sono felicissimo per questo piccolo grande traguardo, che era il mio desiderio più grande. Sono convinto di aver vinto grazie alla mia canzone, perché puoi fare anche sette talent, ma se la canzone non arriva alle persone non serve a nulla”.
Arrivi a Sanremo dopo l’esperienza dei talent Amici. Ti è servita?
“Di Amici mi resta tutto, dal punto di vista personale e artistico, a prescindere da Sanremo. Devo dire che è stata un’esperienza di vita molto formativa sotto tutti i punti di vista. Maria è stata un’insegnante di vita, fondamentale e una fase importante del mio percorso”.
Dopo Sanremo uscirà il tuo album Costruire 2.0, una riedizione uscita già a maggio dell’anno scorso. Qualche novità?
“Certo, intanto ci sarà il brano sanremese e poi un’aggiunta di cinque inediti. Sono cinque canzoni più mature e più a fuoco, sia dal punto di vista del suono che testuale. Il filo conduttore è il groove”.
Un aggettivo per definire la tua partecipazione a Sanremo.
“L’aggettivo giusto per la mia esperienza al Festival di Sanremo è felice. Sin dal primo momento me la sono goduta alla grande. L’intensità delle giornate non mi pesava, non subivo lo stress, anzi mi godevo il fatto di far parte della settimana più importante della musica italiana. L’ansia c’era solo al momento dei verdetti”.
Giancarlo Leone