Al Museo Civico di Sansepolcro è in corso la mostra “Nel segno di Roberto Longhi. Piero della Francesca e Caravaggio”, un titolo che può sembrare inconsueto per l’accostamento dei due cosa che non è in quanto è stato proprio il Longhi a riscoprire questi due grandi artisti. Resta aperta fino al 4 giugno 2017 ed è curata da Maria Cristina Bandera, Direttore scientifico della Fondazione Studi di Storia dell’arte Roberto Longhi. Oltre all’opera fondamentale di Piero della Francesca, ci sarà quella del Caravaggio di proprietà della Fondazione Longhi e quella di Ercole de Roberti, di collezione privata.
Il Museo civico di San Sepolcro che conserva una delle più importanti opere di Piero della Francesca “La Madonna dellaMisericordia” prestata quest’anno a Milano per il periodo natalizio ora rientrata, intende approfondire gli studi su Piero della Francesca con alcune mostre dedicate al grande Maestro messe in qualche modo in connessione con altri grandi artisti. Questa volta con il Caravaggio. Entrambi gli artisti furono riscoperti dal celebre studioso e storico dell’arte, Roberto Longhi già agli inizi dei suoi studi.
Piero della Francesca fu studiato con i due testi dello storico, una monografica nel 1927 e l’altra precedente del 1914, che vedevano questo grande artista non solo nella sua nota discendenza fiorentina ma in quella veneziana, accostando le opere a Antonello da Messina e Giovanni Bellini. La monografica del 1927 è stata il punto fermo per gli studi e le esposizioni su Piero. Proprio per ribadire questi studi sono esposti provenienti dall’archivio della Fondazione Longhi, documenti e foto.
Per il Caravaggio, lo scopritore moderno dell’artista fu proprio il Longhi non solo con il suo testo celeberrimo, ma con l’acquisto per la sua collezione nel 1928 del famoso “Ragazzo morso da un ramarro” del 1519, capolavoro giovanile dell’artista dove sono messi in luce i suoi effetti luministici e la precisione della natura morta.
Savina Fermi