Sino al 10 settembre 2017 alla Tate Modern di Londra è presentata la più importante retrospettiva che sia mai stata vista nel Regno unito da oltre vent’anni, dell’artista svizzero Alberto Giacometti (1901-1966), con 250 opere tra le quali pastelli, disegni mai presentati prima, e scultore iconiche che mostrano l’evoluzione della sua arte nelle ultime decadi. L’esposizione è supportata da Marian e Edward Eiser con il Circolo sostenitori di Giacometti, gli Amici della Tate e di quelli della Tate americana, la Tate Modern e la Galleria Eyal Ofer. E’ curata da Francis Morris, Catherine Grenier, dalla Fondazione Giacometti di Parigi e da Lena Fritsch in collaborazione con Annette Lecuyer. Catalogo Tate Pubblishing.
E’ la più importante mostra delle opere di Alberto Giacometti che sia stata presentata da vent’anni nel Regno Unito. Ci saranno anche pastelli e disegni che non sono mai stati visti e le opere icone come Head of a Woman ( Flora Mayol) del 1926 unito alla scultura di bronzo Walking Man1 del 1960 che fanno comprendere l’evoluzione della sua arte dal 1926 al 1966.
Arrivato a Parigi nel 1920 Giacometti si espresse prima con opere cubiste e poi si unì nel 1931 agli artisti surrealisti. Il suo celebre lavoro del 1932 Woman with her Throaf cut rivelò la sua partecipazione al surrealismo e la sua esplorazione della brutalità e del sadismo. Al vasto numero di sculture dell’artista si aggiungono sotto teca i disegni e i libri. Altri lavori Untitled del 1934 ineriscono le arti decorative; Man del 1929 e The Chariot del 1950 vedono l’influenza dell’arte egizia e africana. L’esposizione vuole dimostrare come Giacometti e altri artisti abbiano fuso l’arte antica con quella moderna, unendovi l’arte decorativa in modo molto raffinato.
Giacometti lasciò Parigi nel 1941 a causa della guerra rientrando a Ginevra fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Lasciato il periodo surrealista l’Artista già dal 1937-38 aveva iniziato a creare piccole sculture di stile realistico. Rientrando a Parigi l’artista si era cimentato nel scolpire piccole figure con uno stile molto allungato e sottile che sono quelle per le quali è maggiormente noto. Il suo lavoro era rivolto a queste opere poiché dopo la guerra il clima era di disperazione per quanto successo.
Di questo periodo la mostra mette in luce alcune opere iconiche come Man pointing del 1947, Falling Man del 1950, The Hand del 1947 e i dipinti Diego Seated del 1948 e Caroline in a Red del 1963. Poiché Giacometti è noto soprattutto per le figure in bronzo, la Tate mette in luce il suo interesse per tutti i materiali impiegati, soprattutto le composizioni di materiali plastici la cui elasticità e manovrabilità gli ha permesso differenti creazioni continuando a sperimentare per formare composizioni con superfici graffiate.
Diversi di questi lavori sono presentati per la prima volta come quello che fu realizzato per la Biennale veneziana, Women of Venice 1956, che non era più stato esposto. L’esposizione vede mettere a fuoco le figure della moglie Annette Giacometti, del fratello Diego e della sua ultima compagna Caroline, tutti personaggi impiegati dall’artista nel suo lavoro. Una sala è dedicata alle raffigurazioni di Diego e Annette per dimostrare come Giacometti osservasse con intensità queste figure.
Anna Camia