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Arrivano gli Zombie all’Olimpico

Al Teatro Olimpico di Roma, fino al 9 aprile, lo spettacolo di Presta e Toncelli (che firma anche la regia), Zombie, che vede ancora insieme protagonisti Marco Presta e Max Paiella, direttamente dal programma radiofonico di Radio2 Rai, Il ruggito del coniglio. Con loro sul palco il Maestro Attilio Di Giovanni e la partecipazione, per i movimenti coreografici, di Cristina Pensiero

Al Teatro Olimpico di Roma, fino al 9 aprile, lo spettacolo di Presta e Toncelli (che firma anche la regia), Zombie, che vede ancora insieme protagonisti Marco Presta e Max Paiella, direttamente dal programma radiofonico di Radio2 Rai, Il ruggito del coniglio. Per rappresentare l’attuale Italia, utilizzare la parola Zombie risulta una metafora calzante. Uno spettacolo tragicamente divertente, arricchito con canzoni e sketch ed una serie di mascalzonate che raccontano perché la nostra povera Italia è in mano agli Zombie, nella politica, nello sport, nel mondo della musica e della televisione.

Presta e Paiella, essendo legati, forse, al ricordo dell’idea dei mostri di Mario Monicelli, hanno deciso di portare in scena i veri mostri italiani di adesso, che sono i personaggi che funzionano meglio, i più riconoscibili.
Lo zombie è come la peperonata, si ripropone e si riproporrà sempre, protagonista della nostra vita.

Lo spettacolo vede protagonisti Marco Presta, Max Paiella e il Maestro Attilio Di Giovanni: i tre “superstiti”, affiancati dalla ballerina Cristina Pensiero, si barricano dentro il Teatro Olimpico, in cerca di rifugio e di una probabile salvezza. A Roma si è propagato il morbo dei Walking Dead, ispirato agli Zombie dei film Anni Ottanta e l’unico teatro rimasto in piedi e scampato all’epidemia è proprio il Teatro Olimpico.

 

Presta e Paiella, supportati dalle canzoni eseguite dal Maestro Di Giovanni, diventano involontari protagonisti di uno spettacolo improvvisato su un palcoscenico abbandonato da una compagnia ormai fantasma. Si parla di tanti personaggi, da Renzi a Gentiloni, fino a Berlusconi, un affresco della vita quotidiana. Proprio come era avvenuto per il Decamerone di Boccaccio, a causa della pestilenza, Presta e Paiella raccontano storie, danno vita a degli sketch surreali, intervallando il tutto con la musica, aspettando che fuori del teatro si torni a vivere come prima.

Sul palcoscenico abbandonato sono ben visibili pezzi di scenografia, oggetti vari come poltrone d’aereo, un tavolo apparecchiato, un grande letto sfatto, persino un braccio di Gabriele Lavia. Questa è la scenografia curata da Carlo Ficini che dà lo spunto per varie considerazioni, canzoni di Ligabue, Antonacci, Jovanotti e Masini, racconti di attualità, considerazioni sui fatti del momento e analisi semi serie dell’Italia.

 

Molto divertente lo sketch che vuol far rivivere oggi William Shakespeare a colloquio di lavoro con un funzionario della fiction di Raiuno: se il drammaturgo proponesse un Otello, il funzionario che considerazioni porrebbe in essere? Aberranti. Andate a vederlo.

 

 

 

Zombie è uno spettacolo piacevole, merita di essere visto.
I mostri, dopotutto, sono le ultime brave persone rimaste: da un mostro nessuna fregatura.

Andrea Gentili

Andrea Gentili: