E’ in scena al Teatro degli Audaci di Roma, fino al 30 aprile, lo spettacolo di Antonio Romano, qui anche protagonista, La banda del Box 23, che vede in scena con lui Luciana Frazzetto, Stefano e Claudio Scaramuzzino e Carlotta Ballarini. La regia è firmata da Massimo Milazzo.
E’ in scena al Teatro degli Audaci di Roma, fino al 30 aprile, lo spettacolo di Antonio Romano, qui anche protagonista, La banda del Box 23, che vede in scena con lui Luciana Frazzetto, Stefano e Claudio Scaramuzzino e Carlotta Ballarini. La regia è affidata alle sapienti mani di Massimo Milazzo.
Si sa che l’arte di arrangiarsi è diventata quasi al giorno d’oggi d’obbligo. Lavori nuovi, più o meno legali, crescono come funghi, accanto a quelli classici che ci sono sempre stati. In tempo di crisi ogni nuovo lavoro è più o meno accettabile. Gli italiani, popolo di santi, navigatori e poeti, da tempi lontani si adeguano, sono creativi, si ingegnano. E anche i cinque protagonisti della storia lo fanno. Una sera, mentre stanno vedendo la serie televisiva Gomorra, ed essendo tutti al verde, si rendono conto come si potrebbero fare soldi senza troppo faticare, valutando l’opportunità di “mettersi in affari”.
A Roma, luogo d’ambientazione della pièce, tutti e cinque si riuniscono per creare l’Associazione Box 23, perché questa nasce proprio in un Box al civico 23, imitando così sequenze e gesti dei protagonisti di Gomorra e la Banda della Magliana.
Tra equivoci e gaffe, il testo vuole mettere in ridicolo questi “nuovi” supereroi camorristici dai noni più strani e stravaganti come Sky, Spillo, Napal, Scheggia e Tanica, sfatare il mito degli intrallazzi e dei facili guadagni per far capire, al contrario, che solo con un lavoro pesante e onesto si possono ottenere belle gratificazioni. Però tra loro e i personaggi televisivi c’è una differenza: mentre i primi compiono le azioni in maniera divertente e rocambolesca, senza rendersi conto a cosa vanno incontro, i secondi violano le leggi accettate dal gruppo sociale cui appartengono.
La banda del Box 23 è un testo per tutti, ma soprattutto per i giovani, che dovrebbero vedere lo spettacolo perché evidenzia l’amarezza dei cinque personaggi che sfatano la voglia di fare soldi facili e che certi supereroi di fiction televisive non vanno emulati.
Un testo, dunque, contro la violenza dove i protagonisti sono persone normali che, pur mettendosi a volte nei guai, cercano di “sopravvivere” degnamente in questa vita irta di pericoli e difficoltà, anche se la loro situazione finanziaria fa acqua da tutte le parti. L’ottima regia affidata al bravo ed esperto regista – produttore Massimo Milazzo ha permesso di rendere più incisivi i dialoghi con risvolti imprevedibili.
Molto bravi tutti i protagonisti a compenetrarsi nei propri ruoli, a cominciare dalla magistrale e camaleontica Luciana Frazzetto, che già abbiamo avuto modo di vedere ed applaudire in altri spettacoli di spessore che l’hanno vista sublime prima donna, per continuare con Antonio Romano, che ha avuto l’idea di scrivere il testo, Claudio e Stefano Scaramuzzino, Carlotta Ballarini.
La banda del Box 23, uno spettacolo da vedere assolutamente perché, oltre ad essere comico ed emozionante, fa capire che, al giorno d’oggi, l’onestà paga sempre e di ciò bisogna esserne orgogliosi.
Giancarlo Leone