E’ in scena fino al 16 aprile al Teatro Manzoni di Roma la tragicommedia di Roberta Skerl, La notte della Tosca, che viene replicata dopo i successi della passata stagione, applauditissima dal pubblico e dalla critica. I protagonisti sono Pietro Longhi e Gabriella Silvestri, con Annachiara Mantovani, Alida Sacoor e Pierre Bresolin. La regia è firmata da Silvio Giordani.
E’ in scena fino al 16 aprile al Teatro Manzoni di Roma la tragicommedia di Roberta Skerl, La notte della Tosca, che viene replicata dopo i successi della passata stagione, applauditissima dal pubblico e dalla critica. La pièce racconta la storia di tre infermiere di una casa di cura per anziani luogodegenti che dopo 8 anni di lavoro precario, all’improvviso, con tanto di lettera, vengono licenziate. Anna ha il marito in cassa integrazione, Linda è al terzo mese di gravidanza e Ivana vive con i due figli da mantenere.
Le tre donne sono disperate, con le problematiche quotidiane che tutti sappiamo. La casa di cura sta per essere trasformata in un albergo di lusso, ecco perché le tre donne devono lasciare il lavoro. Certo tre infermiere non possono servire in un albergo.
Quando tutto ormai sembra inutile e le donne sono pronte a vivere la nuova situazione di disoccupate, ecco che Oscar, uno dei pochi pazienti ancora presente nella casa di cura, amante di Puccini e della musica lirica in generale, da depresso che era, sempre buttato in un letto, invece di stare su una sedia a rotelle perché paralitico e con ancora pochi mesi di vita, torna magicamente alla vita, riscopre battagliero la sua esperienza di ex sindacalista delle Ferrovie dello Stato, cercando di dare una soluzione per riavere il lavoro.
Bisogna fare un gesto eclatante e raccontare la loro storia in tv, anzi deve essere la televisione che le deve raggiungere. E così Oscar, come dicevamo, nonostante sia costretto a vivere su una sedia a rotelle, sente riaccendere dentro di sé il fuoco della lotta e, rinvigorito dal ricordo delle antiche battaglie, trascina le tre donne verso una protesta insolita, sulla terrazza di Castel Sant’Angelo, la stessa dove la protagonista dell’opera di Puccini, Tosca, si gettò di sotto per amore.
La terrazza è il luogo adatto per far valere i propri diritti, urlare la propria disperazione, farsi ascoltare dalle autorità e dalla gente indifferente per scuotere gli animi dei politici.
Il finale sarà a lieto fine, ma anche commovente. Da quella protesta sono passati dei mesi, le donne hanno trovato nuovamente lavoro come infermiere in un altro ospedale, ma, ahimè, manca solo Oscar che è volato in cielo. L’ultima scena è bellissima: le tre donne, vestite questa volta da infermiere, sulle note di un brano famoso di Verdi, brindano al ritrovato lavoro e a Oscar che si è battuto per loro affinché non lo perdessero.
L’ottima regia di Silvio Giordani è attenta e accompagna il testo; anche se si ride, non si perde, comunque, la drammaticità del tema e i personaggi sono tutti spontanei e naturali, senza dar vita a forzature. Le tre protagoniste femminili, Gabriella Silvestri, Annachiara Mantovani e Alida Sacoor, seppur disperate per le loro precarie situazioni, offrono tre interpretazioni sublimi che fanno anche commuovere, mosse da un senso di giustizia, pronte a riscattare le proprie vite per vivere degnamente il proprio futuro, mentre Pietro Longhi è ben compenetrato nel ruolo del burbero Oscar, freddo, lapidario nei suoi atteggiamenti, ma anche umano, tanto da prendere a cuore le vicissitudini delle tre donne.
Non può non essere menzionato anche Pierre Bresolin, che chiude lo spettacolo, strappando meritati e fragorosi applausi con il breve ma intenso monologo finale.
Lo spettacolo ritrae un quadro della società, perfettamente reale.
Le musiche, curate da Eugenio Tassitano, sono coinvolgenti per la selezione che è stata fatta dalle maggiori e più famose arie d’opera, mentre le affascinanti scenografie, soprattutto quelle sulla terrazza di Castel Sant’Angelo, sono firmate da Lorenzo Zollo.
La notte della Tosca, uno spettacolo imperdibile, dove non si può assolutamente mancare.
Giancarlo Leone