Questa sera, alle 22.00, all’Asino che Vola, rinomata location capitolina, il gruppo della Schola Romana presenterà il suo ultimo album, Storie d’ogni ora, che ridà respiro e piena dignità al dialetto romanesco in forma canzone.
La Schola Romana riconsegna la giusta, meritata gloria alla musica romana, quella d’autore. A qualche anno di distanza dall’album di esordio, il gruppo torna con un nuovo progetto musicale, Storie d’ogni ora, partito da un’idea del cantautore Davide Trebbi, con la complicità di Edoardo Petretti, tastierista-cantante, produttore artistico e arrangiatore.
Il disco verrà presentato questa sera, giovedì 13 aprile, presso L’Asino che Vola, rinomata location capitolina in Via Antonio Coppi, 12.
L’album Storie d’ogni ora ridà respiro e piena dignità al dialetto romanesco in forma canzone, evitando intelligentemente tutti i clichè e le più ovvie didascalie del caso.
Missione ardua ma compiuta grazie ad un quintetto capitanato da Stefano Ciuffi alla chitarra solista, Ivano Sferrazza al basso e Luca Monaldi alla batteria, che, con gusto ed una solida preparazione tecnica ci trasporta in una dimensione sonora-testuale non comune, elegantemente in bilico tra storia moderna e contemporanea.
Undici i brani in scaletta, compresi tre brevi strumentali, tutti originali, tranne Li Ponti so’ soli, ripresa dal primo repertorio di Antonello Venditti e affidata alla voce di Alice Clarini e il ri-arrangiamento di Roma Underground di Franco Fosca, appassionato di Roma, recentemente scomparso. C’è molto in questo disco che sicuramente meriterà ripetuti ascolti per essere apprezzato e gustato fino in fondo.
Che sia La scoperta de l’America di Cesare Pascarella o l’affettuoso tributo a Franco Califano di Un’ora di più, Roma, amata-odiata resta la musa ispiratrice di Davide Trebbi, “musicante” e ideatore del progetto canta l’Urbe in un modo nuovo dal palco, ripercorrendo la storia di una Roma continuamente invasa dagli austriaci prima e dalla globalizzazione poi, ma mai vinta.
A tal proposito ha affermato Trebbi: “Roma è rimasta uguale nel bene e nel male. I mutamenti subìti e ben celati nel corso dei secoli, li svela la musica, quella non strillata nelle osterie, quella che non cede allo stornello, la stessa che narra gli aneddoti di quella vita di tutti i giorni che entra nella Storia. Lo spirito che anima il gruppo è infatti genuino e profondo al tempo stesso: non dimenticare e andare avanti cercando di costruire un futuro musicale e civico per la Città eterna”.
Giancarlo Leone