Al Teatro Vascello è andato in scena il plurirappresentato Chi ha paura di Virginia Woolf?, di Edward Albee per la regia di Arturo Cirillo.
Scrittore e drammaturgo statunitense, Albee raggiunse fama internazionale proprio grazie a Chi ha paura di Virginia Woolf?, scritto nel 1962. L’opera, una spietata riflessione sulla cultura contemporanea e sul cinismo e l’egocentrismo che la caratterizzano, vede protagoniste due coppie. Martha (Milvia Marigliano) e George (Arturo Cirillo) sono una coppia di mezza età e hanno invitato a casa Honey (Valentina Picello) e Nick (Edoardo Ribatto), due giovani sposi che hanno appena conosciuto.
Nel salotto di casa, con la complicità della notte e dell’alcool, si dà il via ad un vero e proprio gioco al massacro, una sfida collettiva alla distruzione di sé e degli altri. Tra accuse e rimproveri, il quartetto si addentra in una sorta di gioco della verità che svela le reciproche fragilità, sia individuali che di coppia. Nel corso della notte emergono luci ed ombre di tutti i personaggi, ognuno dei quali è – al tempo stesso – vittima e carnefice.
Emblematica la scenografia, opera di Dario Gessati: se all’inizio si tratta di un semplice salotto con divani e mobile bar, in seguito la scena va in pezzi, si spezza, crolla, dividendosi in quattro parti separate, come a rappresentare la solitudine di ciascun personaggio di fronte alle proprie paure. E in fondo anche i protagonisti hanno una valenza simbolica: la coppia più giovane è specchio e parodia di quella più anziana, accomunate da un problema di genitorialità.
I quattro attori sono perfettamente calati nella parte, e con un eccellente interpretazione – applaudita calorosamente dal pubblico – danno prova di un grande talento. Spiccano soprattutto Valentina Picello, bravissima nel rendere il disagio provato dal suo personaggio – e Milva Marigliano. Non da meno Arturo Cirillo ed Edoardo Ribatto.
Con questa versione di Chi ha paura di Virginia Woolf?, l’essenza del testo di Albee viene colta perfettamente. Cirillo racconta con un linguaggio naturalistico uno dei capolavori della drammaturgia moderna, realizzando un buon lavoro: divertente, profondo e, nel complesso, coinvolgente.
Barbara Lo Conte