Fahrelnissa Zeid alla Tate Modern

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Alla Tate Modern di Londra dal 13 giugno all’8 ottobre 2017 ci sarà la retrospettiva di Fahrelnissa Zeid (1901-1991), principessa e artista turca, che mostrerà il suo lavoro nel contesto internazionale.  La mostra è supportata dalla Deutsche Bank. E’ curata da Kerry Greenberg e Vassilis Oikonomopulos.

Sono ormai tre anni che la partnership tra la Tate Modern e la Deutsche Bank, dove gli artisti focalizzati appartengono all’Africa, all’Asia e al Middle West, è attiva con successo. Questa è la più importante mostra con dipinti, disegni e sculture create dagli anni ‘40 anni in poi da Fahrelnissa Zeid, partendo dalle opere espressioniste del periodo di Istanbul per arrivare agli anni ’50-’60 con le tele esposte a Parigi, Londra e New York, finendo a quelle figurative dell’ultimo periodo.

La Zeid è stata un’importante artista del periodo astratto e anche la prima donna ad aver studiato alla Scuola di Belle Arti di Istanbul, continuando poi i suoi studi nel 1920 a Parigi. E’ stata membro del gruppo di avanguardia turco. La mostra parte dalla dimostrazione del suo partecipare all’avanguardia del periodo con l’opera Third-Classe Passegers del 1943 che dimostra le sue affinità e divergenze rispetto all’arte internazionale dove i temi europei si univano alla tradizione orientale.

Diverse opere di questo periodo sono per la prima volta mostrate in quanto erano nel suo appartamento di Istanbul nella metà degli anni ’40 e sono riunite ora. Tra queste Three Ways of Living (War) del 1943 e Three Moments in a Day and Life del 1944. Nel 1945 Zeid e suo marito Principe Zeid El-Hussein della monarchia Ashemita si trasferirono a Londra dove lo stesso era Ambasciatore dell’Iraq. In questo periodo l’artista tenne mostre a Londra e Parigi e i critici la considerarono una delle più promettenti artiste donne del periodo. Due opere che mostrano la sua conversione dal figurativo all’astratto sono presenti in mostra Flight against Abstraction del 1947 e Resolved Problems del 1948. Quest’ultima dai colori accesi si rifà all’arte ottica e cinetica.

Nella sua mostra londinese del 1954 erano esposti My Heil 1951 The Octopus of Triton del 1953 e Sargasso Sea di pari data, che chiariscono come la sua carriera subisse le influenze orientali. Quando la dinastia Hashemita fu assassinata dal colpo militare in Iraq, l’artista e il marito furono costretti a lasciare Londra. La vita modesta che fu costretta a condurre, le dette l’ispirazione per creare pannelli decorativi in vetro per finestre e ci fu il ritorno alle arti figurative che durò gli ultimi vent’anni. Questo la portò a dipingere ritratti di amici e della sua famiglia in modo esagerato e antinaturalistico con carattere bizantino, come nell’opera Chales Estienne c. del 1964. Il suo ultimo periodo lo trascorse a Amman, nella casa che aveva trasformato in una scuola informale per giovani studentesse d’arte. Ebbe una vita piena dando un contributo significativo alla storia del modernismo.

Savina Fermi