Fernando Botero al Vittoriano

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Roma nel Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, celebra gli 85 anni di Fernando Botero, grande maestro di origini colombiane, cittadino del mondo che vive e lavora anche in Italia, nonché i suoi oltre cinquant’anni di carriera. La cifra stilistica è immediatamente riconoscibile poiché nel tempo non è mai cambiata e la sua figurazione abbondante in pittura e scultura, rende le forme molto sensuali e morbide. In mostra 48 opere in sei sezioni. Curatore della mostra è Rudy Chiappini coadiuvato dall’artista stesso. Catalogo Skira. Resterà aperta fino al 27 agosto 2017.


Fernando Botero Natura morta con strumenti musicali 2004 olio su tela cm.103×131

Dopo la bella esposizione dedicata alla Crocifissione nell’anno giubilare, Fernando Botero ritorna nella Capitale con un’esposizione che tocca tutti i temi del suo percorso artistico. Il pubblico è accolto all’esterno del Vittoriano con una delle sue spettacolari sculture in bronzo Cavallo con briglie che pesa oltre 1500 chili alta 3 metri.

 

 

Fernando Botero Le sorelle 1969-2005 olio su tela cm.173×204

Il particolare della sua opera scultorea è che pur non avendo il supporto dei bellissimi colori dati a piatto senza contorno, risulta altrettanto coinvolgente. L’abbondanza delle forme che in effetti ricordano il nostro ‘400-500 danno alle sue realizzazioni una particolare sensualità come del resto asserito da Botero stesso che spiega il suo lavoro “Credo molto nel volume, in questa sensualità che nella pittura suscita piacere allo sguardo. Un quadro è un ritmo di volumi colorati dove l’immagine assume il ruolo di pretesto”.

Fernando Botero Piero della Francesca (dittico) 1998 olio su tela cm.204×177

E in effetti le sue figure che non vogliono esprimere alcun sentimento né giudizio, danno un senso di grande serenità, così come le sue nature morte che non sono solo mele e pere ma seducono chi le osserva. Alcune sono vicine ai solidi geometrici e qui si vede lo studio della pittura di Cézanne. L’artista, pur apolide, ha in sé l’influenza della sua patria di nascita e nel suo lavoro c’è l’arte di tutto il mondo. Si può asserire che per Botero l’arte non abbia confini e sia globale, poiché le sue opere sono le stesse senza alcuna influenza di tempo e di spazio.

 

Fernando Botero Contorsionista 2008 olio su tela cm.135×100

 

 

L’esposizione si rivela in sei sezioni: Scultura-Versioni di antichi maestri-Nature Morte- Religione-Politica e Vita Latino Americana e in ognuna di queste si percepisce la sua caratterizzazione stilistica che è partecipazione sentimentale. La sua arte è intensamente spirituale mai espressa con violenza e questo anche grazie alla sua volumetria.

 

Fernando Botero Nostra Signora di Colombia 1992 olio su tela cm.230×192

 

Sono proprio le origini di Botero mai dimenticate anche se l’artista è cittadino del mondo, che sono evidenziate nella sua arte. Il gusto del bello lo si evince nelle opere dei grandi maestri che non sono copie ma rivisitazioni del suo modo d’esprimersi; così come nelle nature morte che l’artista vuole si riconoscano come di sua mano dando a ciascuna una particolare personalità dove il colore, che adopera magistralmente, attribuisce un particolare equilibrio.

 

 

Fernando Botero Il Presidente, La first Lady 1989 (dittico) olio su tela cm.203×185

 

La religione è importante per l’artista che si professa ateo, divenendo un misto tra realtà e fantasia, così come per la politica dove Botero si rivela narratore autonomo e dove sussiste una buona dose di ironia. E poi la Vita Latino-Americana dove le sue origini sono sempre in primo piano. E’ artista profondamente legato all’arte precolombiana, al linguaggio coloniale e all’arte popolare, che sono alla base del suo linguaggio artistico.
Una mostra interessante da non mancare.
Emilia Dodi

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