Dal 19 al 21 maggio, va in scena al Teatro Tor Bella Monaca un intenso testo di Gianni Guardigli, Il viaggio di Ecuba, interpretato da Isabella Giannone.
Solo per tre giorni, dal 19 al 21 maggio, va in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, un intenso testo di Gianni Guardigli, Il viaggio di Ecuba, interpretata da Isabella Giannone, con le musiche di Pino Cangialosi.
Una Ecuba dei giorni nostri che attinge al mito, la protagonista ideata da Guardigli racconta al pubblico cosa significa “essere madre oggigiorno, in un momento di esodi imponenti e dolorosi, una madre che canta la sua pena, di fronte al disfacimento del suo modo che considerava normalità”.
Ecco cosa afferma l’autore, parlando di questo spettacolo e di questo testo: “I tempi che stiamo vivendo ci proiettano verso un’inevitabile riflessione sul senso della vita e sul valore di essa. Fino a qualche anno fa il rispetto di questo potente valore sembrava una intoccabile sicurezza. Ora siamo sempre meno sconcertati di fronte a uno scivolamento continuo e inesorabile verso l’assuefazione di fronte a raccapriccianti spettacoli di totale disprezzo della sacralità della propria vita e di quella degli altri. Ecco perché sempre più decisamente sento la necessità di dare al teatro e alla scrittura teatrale il suo compito di sondare e riflettere su ciò che significa ‘essere umani’ e ‘agire da umani’”.
La perdita della patria, della terra, della tranquillità, la perdita dei figli che se ne vanno uno ad uno è il toccante leitmotiv delle tappe della vita di questa “mater dolorosa” che vive il passaggio fra due periodi storici in cui il futuro è una paurosa incognita.
Questa Ecuba moderna parla un linguaggio “misto”, un susseguirsi di racconto di una piccola vita che si scontra con i terreni problemi del quotidiano con improvvise impennate poetiche, che elevano la sua sensibilità al “linguaggio di tutte le madri”, alla lingua del cuore di chi dà la vita e non si rassegnerà mai al vedere questa stessa vita che si dissolve, preda dell’ingiustizia che si annida nel potere, nelle guerre, nelle prevaricazioni.
E’ una Ecuba che viaggia a piedi fra i binari dell’Europa in cui c’è chi erige muri di filo spinato e c’è chi chiude pesanti porte di vecchi treni. Ma c’è anche chi si accosta al viandante per passargli una bottiglietta d’acqua e c’è chi offre una branda di una stanza di una casa modesta per condividere il viaggio terreno con altri esseri umani compagni di cammino.
Come dicevamo, ad interpretare questa moderna Ecuba, Isabella Giannone, attrice, produttrice ed insegnante di recitazione, che ha al suo attivo una lunga carriera tra teatro, cinema e tv, ricoprendo sempre ruoli da protagonista nei maggiori teatri italiani.
La regia è firmata da Francesco Branchetti, che ha ricevuto, durante la sua carriera, vari premi: tra i tanti, nel 2010 il Premio Speciale Vallecorsi, nel 2016 il Premio Caesar alla carriera e nel 2017 al Teatro olimpico di Roma il Premio Roma…è arte. Branchetti è inoltre regista e interprete dello spettacolo Il Bacio di Ger Thijs con Barbara De Rossi, in tournée nell’inverno 2017, che proseguirà sempre in tournée nella prossima stagione 2017-2018.
Giancarlo Leone