Paola e i leoni

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A chiusura della stagione del Teatro Prati di Roma è andato in scena il divertente spettacolo di Aldo De Benedetti, Paola e i leoni, che ha visto protagonisti Fabio Gravina, qui anche in veste di regista, Laura Monaco e Giovanni Carta. Un susseguirsi di qui pro quo, di equivoci esilaranti con scambio di persona che avrà imprevedibili conseguenze.

Chiusura di stagione in bellezza al Teatro Prati di Roma, dove è andato in scena il divertente spettacolo di Aldo De Benedetti, Paola e i leoni, che ha visto protagonisti Fabio Gravina, qui anche regista, Laura Monaco e Giovanni Carta.

 

La trama. Un onorevole, Leone, è molto attratto da Paola, una giornalista bella, raffinata, sofisticata, furbetta, elegante, colta. Nonostante la corte serrata dell’onorevole ed i continui inviti a casa sua, la donna non cederà molto facilmente alle sue avances. Finalmente una sera Paola lo accontenta e sale con Leone a casa.

 

La donna provocherà molto l’uomo, ma questi, alquanto imbarazzato, non combinerà niente per la sua troppa intraprendenza. Leone non pensava che la sera finisse così. Ma bella stessa serata, andata via la bella giornalista, Leone ha un’altra sorpresa: in casa sua si è introdotto – ma non è un ladro – un uomo che, nascondendosi dietro la tenda, avrà modo di ascoltare le sue conversazioni.

Da quel momento la vita del politico cambierà radicalmente: scoperto dall’onorevole che lo minaccia con una pistola, credendolo un ladro, in realtà l’ospite sgradito, Piero, altro non è che un poeta squattrinato che abita in un piccolo appartamento all’ultimo piano, dello stesso palazzo dove abita Leone: avendo trovato chiuso un passaggio che lo portava al suo piccolo appartamento, trovando la porta aperta si è introdotto, invece, nell’appartamento di Leone. Non facendo in tempo a salire, ormai arrivato lì, si nasconde. Ma è scoperto. Perché cambierà tramite quest’uomo la vita di Leone? Subito detto. Piero conduce una vita di stenti e, malgrado sia un valido uomo di penna, non è mai riuscito a rappresentare i suoi lavori teatrali.

Ed ecco che l’uomo avrà a questo punto un’idea geniale degna da fare un baffo all’opera di Cyrano: le sue commedie verranno rappresentate non con il suo nome, bensì con quelle dell’onorevole, certo del successo che otterrà grazie al nome prestigioso dell’autore. Tutto ciò comporta che il politico vedrà crescere il suo prestigio firmando fittiziamente commedie non sue e, forse, finalmente riuscirà con questa “arte della penna”, anche se non è farina del suo sacco, a conquistare la bella Paola, che però, alla fine, essendo scaltra, capirà lo strano gioco tra l’onorevole e il vero autore delle commedie. Come andrà a finire? Che alla fine, con la donna, ne beneficerà Piero, il che è anche giusto. La commedia, scritta dal grande commediografo romano Aldo De Benedetti, è molto divertente, ed è un susseguirsi di qui pro quo, di equivoci esilaranti con scambio di persona che avrà imprevedibili conseguenze, non tutte piacevoli per un malcapitato onorevole che si troverà coinvolto, suo malgrado, in una vicenda imprevista e di incontenibile ilarità.
Gli attori Laura Monaco (Paola) e Giovanni Carta (Piero) sono ben compenetrati nei loro ruoli, bravi e spassosissimi. Con loro, il protagonista e regista di questa pièce, Fabio Gravina (Leone), un interprete capace di dominare, come sempre, la scena con la sua arte che si rinnova di volta in volta, provocando applausi a scena aperta. Paola e i leoni, uno spettacolo esilarante che permette di trascorrere due ore piacevoli in cui è possibile distrarsi dai problemi quotidiani.

Giancarlo Leone

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