Con la serata di poche ore fa a Roma al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, siamo arrivati al penultimo incontro – prima della premiazione finale del 1 luglio al Teatro Antico di Taormina – di questo settantunesimo anniversario dei Nastri d’Argento, il più longevo e prestigioso riconoscimento cinematografico, secondo solo agli Oscar .
Una serata emozionante, condotta con la leggerezza e lo humour che la contraddistingue, da Laura Delli Colli presidente del SNGCI che ha annunciato le candidature 2017 e la proclamazione e la consegna dei Nastri ‘tecnici’ di quest’edizione. Ed ecco allora che – il Nastro alla carriera 2017, va a Roberto Faenza per il suo La verità sta in cielo – un lavoro particolarmente sensibile ad un tema scottante come la vicenda ancora misteriosamente aperta di Emanuela Orlandi.
Il riconoscimento a Faenza, che festeggia così anche i suoi primi 50 anni di cinema – è un omaggio alla sua avventura cinematografica, al suo impegno mai tradito, e alla sua speciale attenzione per l’attualità e per il racconto della realtà. Il suo sguardo, fuori da condizionamenti ideologici e sempre controcorrente, non trascura mai i temi dell’impegno civile con un racconto cinematografico che non dimentica la tradizione dell’inchiesta giornalistica. “Il premio alla carriera se da una parte mi onora, un po’ mi inquieta” ha commentato Faenza in tono leggero, “perché più che un veterano mi considero un principiante. Penso infatti che i film traccino ogni volta un’esperienza di vita così irripetibile da potermi accreditare solo nella categoria dell’apprendista. Ringrazio quindi il Sindacato Giornalisti Cinematografici per il premio alla carriera di apprendista regista. Il che è di buon augurio per riceverne molti altri”.
É invece per il maestro Giuliano Montaldo, questa volta in veste attore, l’omaggio di un Nastro speciale per il film di Francesco Bruni Tutto quello che vuoi, di cui è lo straordinario interprete. Con la verve di sempre anche il commento di Giuliano Montaldo che ha ricordato quando proprio il Sindacato gli attribuì, nel 2013, come attore, la targa per il miglior protagonista nel documentario “Quattro volte vent’anni” in cui raccontava in prima persona la sua vita personale e professionale. “Era stato un simpatico incoraggiamento e ho continuato” ha commentato il regista, che qui si è rivelato anche un grande attore. Nella motivazione il SNGCI ha sottolineato che il riconoscimento è per “un’interpretazione che lascia il segno negli occhi e nel cuore anche dei più giovani. Un protagonismo che sorprende ed emoziona, trasformando un’interpretazione cinematografica anche in una lezione di cinema e di vita”. Il ‘Nastro dell’Anno’ è poi andato a The young Pope di Paolo Sorrentino.
L’appuntamento imperdibile ve lo diamo per il 1° luglio nel magico Teatro Antico di Taormina per la premiazione finale e ancora tante e tante interviste. Non mancate. Vi aspettiamo tutti per una serata straordinaria piena di cinema e di personaggi che il cinema lo fanno vivere, per regalarvi e regalarci, come sempre, un po’ di polvere di stelle…
Mariangiola Castrovilli