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    Categories: Arte

Caravaggio e i caravaggeschi a Otranto

Michelangelo Merisi detto Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro 1596.97 ca.olio su tela cm.65,8x52,3

A Otranto nel Castello Aragonese fino al 24 settembre 2017 si può ammirare la celebre tela del Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro unitamente ad altre opere dei caravaggeschi che hanno operato nel Sud Italia. Le tele provengono dalla Collezione Roberto Longhi. La mostra è a cura di Maria Cristina Bandera. 

Giovan Battista Caracciolo detto il Battistello
Cristo morto trasportato al sepolcro Primo quarto VII seciolo olio su tela cm.128×164

Il grande critico d’arte e collezionista del Novecento Roberto Longhi, colui che ha fatto capire la grandezza del Caravaggio studiandolo sin dalla sua tesi di laurea nel 1911, ha lasciato alla Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi nella sua villa  di Firenze Il Tasso, una notevole collezione di opere degli artisti da lui studiati e in particolare quella del Caravaggio, Ragazzo morso da un ramarro, nonchè di molti seguaci dell’artista soprattutto meridionali.

Jusepe de Ribera
San Tommaso 1613 olio su tela cm.126×97

 

Caravaggio è i caravaggeschi sono stati studiati dal Longhi per tutta la sua vita, dal momento della laurea sino alla sua morte, scrivendo bellissimi testi che riguardano questo genere di pittura. Lo storico e critico dell’arte ha definito l’artista come “Caravaggio  sarà piuttosto il primo dell’età moderna…….Il pubblico cerchi dunque di leggere naturalmente un pittore che ha cercato di essere “naturale”, comprensibile, umano più che umanistico ; in una parola popolare”.

 

 

Filippo di Liagno detto Filippo Napoletano
Bivacco notturno al chiaro di luna 1614-17 ca. olio su lavagna cm.24,5×33

Maria Cristina Bandera che ha sostituito alla direzione della fondazione la celebre allieva del Longhi, Mina Gregori, intende far conoscere la collezione creando, come ha fatto, mostre differenti in tutta Italia. Questa gira tutta intorno all’opera del Merisi che Longhi ha acquistato verso il 1928, dove si nota non solo la naturalezza del gesto del ragazzo morso , ma anche il celebre modo di dipingere la natura morta che il Caravaggio ha portato ad essere non solo un complemento di opere ma opere in sé, e questo partendo dalla Canestra di frutta.

Matthias Storn
Annuncio della nascita di Sansone a Manoach e alla moglie 1630-32 ca.olio su tela cm.99×124,8

I seguaci meridionali o che hanno lavorato nell’Italia del Sud, sono stati molti, alcuni importantissimi altri meno. Comunque l’esposizione mette il punto sulle 5 tele di Jusepe de Ribera riguardanti gli Apostoli, la Deposizione di Cristo di Battistello Caracciolo, il maestro napoletano Andrea Vaccaro con il suo David, il San Girolamo del Maestro di Emmaus di Pau, e Matthias Storn nelle cui opere è unita la cultura nordica del caravaggismo olandese e quella italiana.

 

Mattia Preti
Susanna e i vecchioni 1656-69 ca. olio su tela cm.120×170

E ancora sono presenti opere del Maestro dei Pastori, di Filippo Napoletano e di Giacinto Brandi. A conclusione mostra ci sono due opere di Mattia Preti il maestro che più ha portato il caravaggismo fino al Seicento. Durante l’esposizione è proiettato il film di Mario Martone l’Ultimo Caravaggio. Una mostra che val la pena di frequentare.

Emilia Dodi  

Emilia Dodi: