Un titolo che incuriosisce per un film divertente quanto basta per farvi passare 95 minuti di allegra distensione, con attori tutti bravi e in parte, da Miki Manojlovic, Eduard Fernández, Laia Marull, Manuela Mandracchia, Maribel Verdù, Héctor Alterio, Neri Marcorè, Serena Grandi, Ana Caterina Morariu, che, diretti da Anna Di Francisca – una regista che sa il fatto suo – ci regalano tutto un campionario di diversa umanità, scontenta e sul depresso spinto, tornare a poco a poco alla normalità con l’aiuto della musica e di qualche stimolante novità.
Ma andiamo con ordine, Edoardo (Miki Manojlovic) che certamente ricorderete come interprete di molti lavori di Emir Kusturica, François Ozon e Giuliano Montaldo, qui è un conosciuto compositore italiano che giunto ad un punto di svolta non troppo felice della propria vita, abbandona il suo Paese per andare a trovare il suo miglior amico Emilio (Eduard Fernàndez), che, dopo aver dato fondo al suo patrimonio, vive al di sopra delle sue ormai ristrette possibilità in una piccola e sonnolenta cittadina spagnola dove, di rado succede qualcosa di eccitante, con una mucca dentro casa a mò di affettuoso cagnolino…
Inutile dire che l’arrivo del celebre compositore italiano sconvolgerà tutti i ritmi dell’ormai consolidato sistema di vita locali anche perché Edoardo viene subito messo in mezzo per guidare il piccolo coro locale, prossimo ad un concorso polifonico nazionale che vede in ballo l’onore della cittadina.
Tra le donne tutte desiderose di cambiamenti, possibilmente in meglio, ecco Julia (Maribel Verdù), che – separata dal marito barbiere Carlos, a cui dà vita un come sempre bravo Neri Marcorè, perfettamente a suo agio nella versione spagnola – fa parte del coro parrocchiale con le sue amiche Marta (Ana Caterina Morariu) e Victoria (Laia Marull), dove cantano anche Irma (Serena Grandi), che lavora come cameriera de Emilio e Sara, un’elegante signora dai modi raffinati, interpretata da Manuela Mandracchia.
Di qui tutta una serie di esilaranti avventure che vi faranno dimenticare le noie quotidiane per seguire da vicino il nostro gruppo di personaggi che finalmente si realizzerà buttando alle ortiche stress e depressioni varie.
Non dimenticate, contro il logorio della vita moderna, come diceva Ernesto Calindri che di queste cose se ne intendeva, Como Estrellas Fugaces, questo il titolo spagnolo di Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, sarà in sala dall’8 giugno con Mariposa Cinematografica.
Mariangiola Castrovilli