Alla Permanente di Milano, a ingresso libero. dal 16 giugno al 10 settembre 2017 si può conoscere l’arte di Fang Zhaolin, (1914-2006) artista cinese tra le più note del XX secolo. Sono presentate 66 opere tutte su carta da riso con inchiostri neri e pigmenti colorati. E’ curata da Daniel Sluse e Jean Toschi Marazzani Visconti.
Con il titolo “Fang Zhaolin Signora del Celeste Impero” la Permanente di Milano in unione con il Museo Xuyuan di Pechino fa conoscere un’artista molto nota del XX secolo, pittrice e calligrafa, con 66 opere tutte eseguite su carta da riso, alcune di grandi dimensioni. E’ artista che ha saputo coniugare l’arte della sua origine con quella occidentale avendo studiato non solo all’Università di Hong-Kong ma nel Regno Unito alla Oxford University.
Fang Zholin pur integrando nella sua opera la calligrafia cinese tradizionale innova la pittura con diverso impiego del pennello, dei colori e della composizione, mettendo in luce figure geometriche astratte su superfici piatte. I suoi gesti creano un ritmo musicale impiegando pennellate larghe e puntuali con inchiostri dati a volte in maniera sottile e altre corpose adoperando un stile calligrafico unico nel genere.
Fino agli anni ’60 il tratto risulta netto e deciso in seguito diviene aspro e primitivo con linee leggere e pesanti, bagnate e asciutte, come ben evidenziato nei due dipinti a mano libera di paesaggio degli anni ’80 dove unendo calligrafia e pittura Zhaolin ha messo in evidenza l’incrocio musicale tra l’arte orientale e quella occidentale, riuscendo a mettere in luce la caratteristica dell’arte cinese unita alla propria coscienza artistica.
Nata in Cina, orfana di padre aiutata dalla madre, ha studiato con grandi maestri tra i quali Chan Dai-Chien. Nel 1938 ha sposato il figlio di un generale giapponese conosciuto in Inghilterra avendo ben otto figli. Nel 1948 a causa della guerra trasferitasi a Hong Kong continuò il suo lavoro e nel 1996 ebbe un dottorato onorario dall’Università del luogo. Nel 1996 ha donato ben 40 opere al Museo di Arte Orientale di San Francisco.
Savina Fermi