A Venezia dal 17 giugno all’8 agosto 2017 nel Centro Culturale Don Orione Artigianelli l’artista messicana Irene Zundel (1950) presenta in Sala Tiziano un’installazione particolare nonché alcune opere recenti, con una mostra dal titolo “Oltre il velo dell’apparenza”. E’ promossa dall’Agenzia Must Wanted Group.
Scegliendo di misurarsi con una mostra in contemporanea con la Biennale veneziana, Irene Zundel, Premio per l’Arte Contemporanea alla Biennale di Firenze, presenta una particolare installazione composta da 1500 fili ognuno dei quali ha un piccolo peso al termine. L’esposizione andrà poi in alcune sedi negli USA.
Quest’ opera permette ai visitatori di interagire muovendosi e creando nuove prospettive quasi come in una nuvola, che esaltano la grande varietà di colori facendo divenire reale ciò che non è e irreale ciò che è assolutamente reale. E’ una astrazione alla quale l’artista si è da poco dedicata dopo le esperienze nel mondo del design. Dopo essersi avvicinata alla scultura nelle forme classiche, la Zundel si è interessata a quelle geometriche che permettono con materiali differenti, plexiglas e poliuretano, un mutamento rapido, la trasparenza e le variazioni di luce.
All’uopo impiega il plexiglas che le permette di creare ciò che la sua fantasia le ispira. Infatti ha dichiarato: “La mia ispirazione nasce anche dall’osservare, dal vedere e dal fondersi con quello che vedo e che sogno. Il plexiglass mi apre possibilità che altri materiali non mi consentono come giocare con i riflessi, la luce, il movimento, la combinazione di colori e le profondità.” e questo è ben espresso nelle sue creazioni.
Infatti l’artista impiega la geometria partendo dal triangolo che è la base del suo linguaggio e giudica perfetto, ricomponendolo in infinite variazioni, impiegando la cromia del suo paese originario. Zundel dice “Ho scoperto che tutto si può fare con la geometria. Anche rappresentare se stessi. Tutti i pezzi piò recenti sono miei ritratti, Parlano di me, del come mi sento oggi, rivelano il mio animo, Rappresentano un momento della mia vita felicemente armonico”. In effetti nelle sue opere si percepisce l’influsso sia di Escher artista molto amato dal pubblico, nonchè dell’arte cinetica.
Savina Fermi