Jan Fabre a Venezia

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Jan Fabre
Skull with Squirrell 2017 Pat Verbruggen Copyright Angelos byba

Come evento collaterale alla Biennale veneziana nella città è proposta una grande mostra di Jan Fabre dal titolo ”Glass and Bone Sculture 1977-2017”, che rimarrà aperta fino al 26 novembre 2017. E’ curata da Giacinto Di Pietrantonio, Katerina Koskina e Dimitri Ozerkov.

Jan Fabre
Planet I..IX 2011 Pat Verbruggen Copyright Angelos byba

Come avvento collaterale alla BiennaleVenezia presenta all’Abbazia di San Gregorio un’esposizione dedicata alle opere in vetro e ossa del famoso artista belga Jan Fabre (1958). Sono oltre 40 opere realizzate tra il 1977 e il 2017 che si riferiscono alle riflessioni filosofiche, politiche e spirituali sulla vita e la morte tema caro all’artista.

 

Jan Fabre
Detail of Planet I..IX 2011 Pat Verbruggen Copyright Angelos byba

 

Il progetto è stato realizzato appositamente per il luogo, così come la scelta delle opere in vetro e ossa, dove il vetro ben si inserisce nella città lagunare. Fabre ha sempre scelto come tema quello della vita e della successiva morte come trasformazione filosofica dell’esistenza e qui presenta opere che ha realizzato in quarant’anni.

 

Jan Fabre
Detail of Greek Godsin a Body Landscape 2011 Pat Vergruggen Copyright Angelios byba

Affascinato dalla struttura dei materiali, le ossa fragili come altrettanto lo è il vetro, vogliono mettere il punto sulla brevità della vita e sulla mortalità. E un dialogo tra durezza e fragilità, tra ombra e luce, tra tangibile e intangibile, tra vita e morte. Katerina Koskina da dichiarato: ”Le sculture in vetro e ossa di Jan Fabre sono una tacita allusione alla brevità della vita sulla terra e alla nostra mortalità. Allo stesso modo, la connessione tra ossa e vetro allude alla fragilità e alla caducità dell’esistenza umana………..”.  

 

Jan Fabre
Canoe 1991

Mentre Dimitri Ozerkov sottolinea ”Fabre cristalizza sia le ossa che il vetro e li rende sacri. E fa lo stesso con l’esistenza umana nella sua mistica presenza nella realtà guidata dall’immaginazione…..”. Artista di origine belga Jan Fabre si è ispirato in questi lavori agli artisti fiamminghi che usavano mischiare ossa triturate con i colori e per il vetro ai maestri artigiani veneziani. Così alcune opere risultano di colore chiaro, altre hanno il colore blu della penna a sfera che il Maestro impiega da anni per raccontare l’ora che “volge al desio”. Questo ha fatto dire a Giacinto di PietrantonioInfatti al titolo Glass and Bone potremmo aggiungere Blu Bic Ink……..”. 

Jan Fabre
The Pacifier 1977 Pat Verbruggen Copyright Angelos byba

 

Un’esposizione particolare e simbolica come tutte quelle alle quali Jan Fabre ha abituato il pubblico che gli ha sempre tributato un grosso successo. La mostra è promossa dalla GAMeC di Bergamo in collaborazione con EMST di Atene e State Ermitage Museum di San Pietroburgo.

Savina Fermi

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