Esordio in grande stile di William Oldroyd, rinomato drammaturgo e altrettanto famoso direttore dello Young Vic Theatre che ha scelto, per il suo debutto dietro la macchina da presa, Lady Macbeth, si ma non quella firmata dal grande bardo ma al romanzo breve di Nikolaj Leskov del 1865, Lady Macbeth del Distretto di Mcensk, pubblicata da Dostoevskij e trasformata poi, nel 1934 da Shostakovich, nella famosa opera che tutti conoscete.
Interessante scelta ed ancor più catturante il lavoro che William Oldroyd ci ha restituito, con un film che ha già affascinato pubblico e stampa straniera, con relativo tam tam mondiale assolutamente entusiasta. Infatti, come abbiamo potuto constatare anche noi all’anteprima italiana per la stampa, questo Lady Macbeth è un lavoro che ti cattura affascinandoti con le gesta di una giovane donna dotata di gran temperamento e ben decisa a non sopportare, nonostante i tempi, le angherie dell’universo maschile, soprattutto di marito e suocero.
Siamo nel 1865 in un’Inghilterra rurale e poco incline all’apertura soprattutto verso le donne e Katherine, poco più che un’adolescente, è data in moglie, contro la sua volontà, ad un supponente signorotto locale dalle pessime abitudini e con più del doppio della sua età, con il compito di assicurargli una discendenza.
Vita difficile sin dal primo giorno, e compito ancora più difficile, perché l’arroganza del marito esplode sin dalla prima notte in cui, dopo averla fatta denudare, ordinandole di mettersi faccia al muro, si dedica con vigore all’autoerotismo. Inveterata e ripetitiva abitudine per lo meno con la moglie che non degna poi di un secondo sguardo.
E fin qui non ci sarebbe nulla di poi così strano, ma considerando il periodo, quello che colpisce rendendo Lady Macbeth assolutamente una storia di oggi, è la fortissima volontà di Katherine di non accettare nessuna imposizione rifiutando in toto le convenzioni del tempo.
Ben decisa a non soccombere, prenderà in mano la sua vita ed il suo futuro fino a diventare, sotto un’apparente dolcezza e sottomissione, un essere più spietato dei suoi persecutori. Non arretrando mai di fronte a nessun ostacolo.
Interessante il punto di vista di William Oldroyd, il regista, che spiega “Nella letteratura di quel tempo, donne come Katherine, di solito soffrono in silenzio, nascondono i loro sentimenti o si tolgono la vita. Ma, in questa vicenda, abbiamo una giovane protagonista che combatte per la sua indipendenza e decide il proprio destino, anche attraverso la violenza”.
Lady Macbeth si avvale di un ottimo cast con una protagonista, Florence Pugh, assolutamente eccezionale, e che vede, tra gli altri, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Naomi Ackie, Christopher Fairbank, Golda Rosheuvel, Anton Palmer, Rebecca Manley.
Il film è assolutamente un must da non perdere. Dal 15 giugno in sala con Teodora Film.
Mariangiola Castrovilli