Al Forte di Bard dal 1 luglio 2017 al 7 gennaio 2018 c’è un’importante mostra dedicata ai capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca. Sono 115 opere che vanno da Raffaello a Balla e per la prima volta sono prestate in numero così cospicuo.
Nella splendida cornice del Forte di Bard in Val d’Aosta per la prima volta l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma presta una serie di grandissimi capolavori che vanno dal XVI secolo al XX e in particolare con un numero importante di opere del XVII e XVIII secolo. E’ una parte della prestigiosa collezione dell’Accademia che le ha avute in dono da accademici, artisti, collezionisti privati o grazie a concorsi banditi dall’Accademia stessa.
Le opere che normalmente sono conservate a Roma nella splendida cornice di Villa Carpegna, al Forte di Bard sono esposte nella Cannoniére, luogo migliore per questioni climatiche e con l’illuminazione adatta. L’esposizione è cronologica occupando sette grandi sale e prende il via dall’opera più preziosa cioè l’affresco staccato che raffigura un puttino dipinto da Raffaello Sanzio. Seguono le opere degli artisti più importanti del Rinascimento, i toscani e i veneti.
Per citare alcune opere ci sono quelle del Bronzino, Gianbologna, Jacopo Bassano, Palma il giovane e altri. Il Seicento è rappresentato alla grande da pittori e scultori. Per citare solo alcuni nomi non mancano i dipinti di Guido Reni, del Guercino, e persino il modellino del Bernini in terracotta del leone per la Fontana dei fiumi a Piazza Navona di Roma. Per classificare al meglio la vasta collezione ci sono opere di artisti fiamminghi e olandesi che lavorarono a Roma. Tra questi spiccano i dipinti del Rubens e Van Dych e poi Jean de Montper e Michiel Sweertz artisti noti che sono meno conosciuti dal grande pubblico.
E ancora le opere di Giovan Battista Piazzetta e le vedute archeologiche del piacentino Giovan Paolo Panini che documentano al meglio il Settecento romano fino all’opera di chiusura che è un bellissimo olio di Angelica Kauffmann. L’Ottocento è il trionfo della ritrattistica con le opere di Andrea Appiani, Elisabeth Vigée Le-Brun e le sculture in gesso del Canova e del Thorvaldsen nonché la tela di Francesco Hayez Atleta Trionfante.
Per il Novecento ci sono esempi del movimento della scapigliatura con artisti del calibro di Tranquillo Cremona e Federico Faruffini. Di Balla, del periodo ante futurismo, vanno citati i dipinti Autoritratto e il Grande contadino del 1902,
In accordo con l’Accademia, il Forte di Bard ha sostenuto numerosi restauri delle opere che ne avevano necessità.
Emilia Dodi