Serata memorabile quella che si è svolta alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, per il concerto di Francesco Gabbani, che ha fatto tappa nel suo tour estivo nella Capitale. Il simpatico cantante ha un calendario piuttosto intenso che andrà avanti per tutta l’estate fino al 22 settembre. Nel suo concerto tutte le canzoni del suo disco Magellano e quelle più conosciute che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico, in delirio per questa tappa romana.
Il suo repertorio, anche se è partito dal brano che l’ha fatto conoscere al pubblico, consacrandolo al definitivo successo, il tormentone di questo inverno che l’ha fatto vincere all’ultimo Festival di Sanremo, Occidentali’s Karma, ha avuto come serbatoio le canzoni del suo album Magellano e una band formata da fidati compagni di viaggio, a cominciare dal fratello Filippo, suo coautore e batterista, Lorenzo Bertelloni alle tastiere, Giacomo Spagnoli al basso e Davide Cipollini alla chitarra.
Il bellissimo concerto che Francesco Gabbani ha offerto al pubblico romano ha avuto la durata di poco più di un’ora e mezzo e, ovviamente, Occidentali’s Karma è stato il centro di riferimento, dove lo spirito allegro e un po’ canzonatorio di quella canzone si distribuisce nell’arco della scaletta che ha approfittato di far conoscere le canzoni del suo album Magellano, per l’appunto, ha anche compiuto qualche passaggio nel suo passato recente, c’è stata anche l’altra canzone sanremese, Amen, con la quale vinse nel 2016 fra le Nuove Proposte, una miracolosa e fortunata vittoria, passata da un attento e scrupoloso ripescaggio dopo un’eliminazione errata per difetto nel conteggio dei voti.
Poi si è avventurato anche in altre incursioni nel passato remoto con il suo primo disco, Greitist Iz, di tre anni fa e nella riproposizione, personalizzata Gabbani, della divertente Susanna di Adriano Celentano, presentata quest’anno al Festival di Sanremo nella serata delle cover, a dimostrazione di quanto l’esperimento sanremese sia stato ed è importante nella sua fortunata carriera artistica. Tra le canzoni più belle presentate nel concerto la stessa Magellano, che da il titolo all’album, Tra le granite e le granate, A moment of Silence, La mia versione dei ricordi, Pachidermi e pappagalli (una canzone sui complotti), Spogliarmi.
Francesco Gabbani ogni tanto ha imbracciato la chitarra, poi si è seduto al piano accompagnandosi, mentre la band si riposava, facendo appello ad un sound volutamente ed essenzialmente pop. Ma ha anche compiuto qualche incursione nella musica rock per completare il suo viaggio musicale attraverso tutti i generi musicali. Una ricetta che ha puntato sulla leggerezza, sulla ballabilità, su un’ironia che si da un certo contegno, richiamandosi ad un maestro del genere, una versione tutta particolare di Vengo anch’io no tu no di Enzo Jannacci.
Gran finale: tutti a ballare con la riproposta, già avvenuta a metà concerto, di Occidentali’s Karma, che ha ulteriormente infiammato la platea della Cavea dell’Auditorium. All’uscita tutti contenti della serata a ricanticchiare le canzoni più conosciute di Francesco Gabbani.
Giancarlo Leone