A Carpi nel Museo del Palazzo Del Rio dal 12 settembre al 13 novembre 2017 in occasione della XIII della Biennale di Xilografia contemporanea c’è una personale dal titolo “Baselitz sottosopra”, che presenta 40 opere dell’artista tedesco. E’ curata da Ennio Di Martino e Manuela Rossi, prodotta dal Comune di Carpi.
In occasione della Biennale di xilografia contemporanea si celebra l’importante artista tedesco, Georg Baselitz ( 1938) che ha avuto di recente una grande mostra a Roma nel Palazzo delle Esposizioni. E’ un omaggio che arriva dopo quello dedicato ad altri grandi artisti come Jim Dine, Adolfo De Cariolisi, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò.
Baselitz presenta 40 xilografie donate al Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra realizzate tra gli anni ’80 e ‘90 del Novecento con le figurazioni capovolte per le quali è considerato una celebrità in tutto il mondo. La mostra fa parte del Festival della Filosofia che si tiene tra Carpi, Modena e Sassuolo dal 15 al 17 settembre 2017. Il Maestro ha un particolare legame con Carpi poiché nella collezione personale donata al museo ginevrino conservava due chiaroscuri di Ugo da Carpi.
Inoltre sempre nella collezione donata ci sono anche due versioni della Sibilla di Raffaello in cromia diverse e due altre opere una xilografia di Niccolò Vicentino e un chiaroscuro di Niccolò Boldrini coeve alla due versioni di Ugo da Carpi. La sua predilezione per il maestro carpigiano probabilmente è data dallo studio delle opere di questi per la tecnica adottata a colori sperimentata in Germania alla fine del Cinquecento e che ha dato luogo alla tecnica monocroma che si chiama chiaroscuro, che il maestro carpigiano ha adottato per primo. Il metodo impiegato ha un’altra affinità con Baselitz poiché anch’egli era noto per il modo diverso di interpretare l’arte. Come scritto dalla curatrice in catalogo” Ugo da Carpi è uno di quegli artisti che nel suo tempo ha fatto quello che altri non facevano e non solo per una questione tecnica, che ha comunque risolto, ma soprattutto per una ragione culturale: rendere accessibile l’immagine d’arte riservata a pochi è stata senza dubbio una delle rivoluzioni sociali più importanti che l’opera di Ugo e degli altri incisori del Rinascimento ha determinato”.
Bazelitz è un artista che tramite la grafica ha potuto far arrivare le sue opere anche ad un pubblico più vasto e le sue xilografie non hanno nulla da invidiare alle opere pittoriche. Il Maestro ha dichiarato: “Ho fatto xilografie sempre quando avevo la necessità di presentare in una forma definitiva un quadro, un’idea d’immagine sviluppata da me e manifesta nei quadri”.
Infatti le xilografie in mostra sono pertinenti alla sua arte pittorica e sono il simbolo della cifra espressiva che non tradisce il suo linguaggio sconvolgendo la legge gravitazionale con il suo capovolgimento e fa in modo che il visitatore trasferisca il soggetto dalla realtà alla visione visuale, permettendo di osservare le opere dal punto di vista di un insieme di colori e segni. Artista dalla cifra particolare nato nella Germania dell’est trasferitosi nell’ovest, è un neoimpressionista o postmoderno celebre in tutto il mondo che ha esposto nel 1993 alla Biennale di Venezia e nel 1995 al Guggeheim di New York. Ha vissuto anche Firenze nel 1969.
Anna Camia