Giorni fa è stata presentata la nuova stagione Teatro Ambra Jovinelli 2017/2018. Quest’anno si va dalle commedie ai grandi classici. Apertura di stagione il prossimo 2 novembre (fino al 19 novembre) con lo spettacolo Il padre di Florian Zeller, con Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere, diretti da Piero Maccarinelli. A chiudere la stagione del teatro, dal 3 al 13 maggio, Ingresso indipendente, un’inedita commedia degli equivoci interpretata da Serena Autieri e Tosca D’Aquino, scritta da Maurizio de Giovanni, per la regia di Vincenzo Incenzo.
Dal 7 dicembre, un grande classico del teatro partenopeo, Non ti pago, una commedia tra le più brillanti del repertorio di Eduardo, nella versione diretta dal figlio Luca.
Dal 15 al 25 febbraio, Vinicio Marchioni dirigerà ed interpreterà una riedizione contemporanea di Zio Vanja, nell’adattamento di Letizia Russo con Francesco Montanari. E arriviamo al mese di marzo. Dal 1 all’11 marzo, Stefano Accorsi sarà protagonista dello spettacolo Favola del principe che non sapeva amare, una pièce che indaga il mistero più misterioso di tutti, quello di riuscire a vivere.
Dal 13 al 15 marzo ancora Stefano Accorsi che con Marco Baliani saranno i protagonisti di Giocando con Orlando. Poi, a seguire, dal 16 al 18 marzo, Decamerone. Vizi, virtù, passioni, uno spettacolo che vedrà ancora protagonista Stefano Accorsi.
Dal 22 al 25 marzo, Antonio Ornano sarà protagonista di Horny, un’ode all’imperfezione. Dal 5 al 15 aprile andrà in scena un altro grande classico riadattato per il teatro: attraverso la riscrittura e l’ausilio di un rumorista e di una cantante, Sergio Rubini ci farà rivivere Delitto e Castigo. Dal 19 al 29 aprile, Teresa Mannino, attrice comica tra le più amate dal nostro pubblico, tornerà in teatro con il suo nuovo spettacolo, Sento la terra girare, ispirato alla sua bella terra, la Sicilia.
La stagione dell’Ambra Jovinelli si chiuderà, dal 3 al 13 maggio, con Ingresso indipendente, un’inedita commedia degli equivoci interpretata da Serena Autieri e Tosca D’Aquino, scritta da Maurizio de Giovanni, per la regia di Vincenzo Incenzo.
Giancarlo Leone