Firenze a Piazza della Signoria vedrà per la seconda volta le opere di un artista contemporaneo, Urs Fischer. La mostra In Florence è ideata da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, curata da Francesco Bonami.
Urs Ficher (1973) grande artista contemporaneo occuperà idealmente con le sue opere dal 22 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, il cuore di Firenze, Piazza della Signoria. E’ la seconda volta che In Florence, mostre ideate da Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti portano l’arte contemporanea nel luogo. Quest’esposizione è in contemporanea con una delle più importanti mostre dell’antiquariato europeo La Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze.
L’artista svizzero, nato nel 1973 a Zurigo che vive a New York, è internazionalmente noto e in Italia ha esposto alla Biennale veneziana del 2011 e poi sia a Venezia che a Milano, ora tocca a Firenze. Fischer lavora con materiali deperibili come cera, mollica di pane che non debbono durare più di tanto, ma anche con il metallo. Per le cere che ha realizzato a Venezia a grandezza reale, come ll Ratto delle Sabine del Giambologna, le accende e lascia durare fino a che non diventano masse informi.
Il suo concetto creativo che è tra imitazione della realtà e descrizione, impiega il senso dell’assurdo e dell’ironia riuscendo a introdurre nelle sue realizzazioni anche il senso del tempo. Per questa mostra Urs Fischer presenta una scultura di enormi dimensioni alta 12 metri realizzata in metallo che ha chiamato Big Clay che è posta in dialogo con la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, prestata da V,A,C, Fondation Collection.
Come spiega Bonami “è soltanto apparentemente monumentale. In realtà è un monumento alla semplicità e alla primordialità del gesto umano che plasma la forma. Una sguardo più approfondito della superficie di alluminio dell’opera scoprirà le impronte digitali delle dita dell’artista. La scultura infatti è l’ingrandimento di piccoli pezzi di creta modellati dall’artista nel suo studio. Un monumento alla manualità e all’azione creativa più semplice e quotidiana”.
Sull’Arengario di Palazzo Vecchio, l’artista posizionerà unite due figure umane in cera che rappresentano Francesco Bonani e Fabrizio Moretti, che una volta acceso lo stoppino dureranno per tutta l’esposizione e sono indicative della finezza umana e della durevolezza dell’arte. Si spera che le polemiche che certamente l’esposizione creerà, facciano comprendere che Firenze non può essere solo un museo a cielo aperto che una volta visitata non ci si torna, ma un luogo dove si possa ammirare anche l’arte contemporanea di vaglia.
Emilia Dodi