A Casalmaggiore in provincia di Cremona dove l’artista Giuseppe Diotti (1779-1846) è nato, dal 28 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018, c’è una grande mostra nel suo Palazzo Museo. E’ tematica con un centinaio di opere che mostrano il suo cammino artistico. Curatore Valter Rosa. Catalogo Edizioni A.E. Mortara.
Giuseppe Diotti è stato un notevole frescante e pittore del periodo neoclassico dipingendo con metodo purista interpretando il romanticismo storico, e questo è ben visibile sia nelle sue opere pittoriche che nei suoi affreschi. Le tele provengono dai più celebri musei lombardi come la Pinacoteca di Brera, il Museo civico Ala Ponzone di Cremona, l’Accademia Carrara di Bergamo, i Musei civici di Brescia, di Pavia e Lodi, e la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Non mancano i prestiti privati.
Chiaramente artista di estrazione lombarda, benchè abbia vissuto e studiato a Roma dal 1805 al 1809, il suo neoclassicismo con accenni di romanticismo si può ben definire nelle opere pittoriche. Fu insegnate e direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo dal 1811 al 1840 divenendo nel 1844 Accademico di San Luca.
Il suo insegnamento accademico portò l’Accademia di Carrara ad essere un vivaio di talenti che potevano competere con quella di Brera.
Chiamato dal critico Defendente Sacchi “primo pittore lombardo” della sua epoca, gli venne riconosciuto il primato nell’esecuzione degli affreschi e nella pittura e questo impiegando l’antica tecnica. L‘esposizione parte dal suo primo periodo quello di formazione dove è visibile lo studio dei maestri del Cinquecento e Seicento, agli studi romani dove ebbe la protezione del Canova, alla maturità dei cicli decorativi di pittura sacra e storici. Di questo periodo è la celebre tela Il giuramento di Pontida rimasta incompiuta che domina la Sala Consigliare di Casalmaggiore.
Altra opera importante che viene esposta per la prima volta è la Pala Petroselli e una serie di dipinti e disegni inediti. Il dipinto Conte Ugolino nella torre verrà indagato in una specifica sezione messo a paragone con opere dello stesso tema del Palagi, del Sabatelli, del Massacra che possono essere inserite tra neoclassicismo e romanticismo. La sua figura di collezionista è messa in evidenza da una ricostruzione ideale della sua raccolta di stampe che in questa occasione occupa la sala grande di Palazzo Diotti destinata dal pittore a raccogliere la sua collezione dispersa dopo la sua dipartita.
A chiusura esposizione è la sezione dedicata alla celebrità del tempo della sua attività e sono messi in opera percorsi in tutta la città e nei luoghi lombardi dove si potranno osservare le sue opere.
E’ importante che si mettano in luce anche artisti meno noti al grande pubblico perché questo significa acculturare la gente.
Savina Fermi