E’ in corso al MACRO Testaccio nel Padiglione 9° una mostra collettiva di nove artisti contemporanei con tredici opere di grandi dimensioni curata da Lorenzo Benedetti e Adriana Drake, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale con le Fondazioni Maccaferri e Giuliani.
Gli artisti contemporanei Cyprian Galliard, Laurent Grasso, Paolo Icaro, Ann Veronica Janseens, Giovanni Ozzola, Claudio Parmiggiani, Reynold Reynolds, Gavin Turk, Pae White, mostrano con installazioni create all’uopo e installazioni ambientali la scelta d’impiegare il fumo come metodo alternativo alla realtà per osservare il mondo offrendo nuove prospettive artistiche.
Le 13 opere, tutte di grandi dimensioni, prendono spunto dall’utilizzo del fumo che in effetti per alcuni è un paesaggio, altri un modo di percezione, altri ancora luogo del ricordo. L’esposizione prende il via con le opere dell’artista più giovane Giovanni Ozzola che presenta l’opera Studio-Nuvola prendendo in considerazione il rapporto psicologico tra paesaggi e elementi naturali. L’artista nato nel 1982 solitamente opera con foto e video non disdegnando pittura e scultura. Le sue realizzazioni si basano sulle caratteristiche fisiche della luce e sul pensiero filosofico del cammino verso se stessi.
Ci sono poi le notissime opere di Paolo Icaro artista conclamato noto in Italia e negli USA, dove ha soggiornato due volte in anni differenti, che opera tra arte povera, arte concettuale e process art, del quale hanno scritto Gennaro Celant, Danilo Eccher e Dario Bertoni. Il fumo fa da sfondo a disegni che diventano azioni tra dinamismo e leggerezza. Si prosegue con le opere di Claudio Parmiggiani, artista notissimo pittore e scrittore, che con il fumo riempie i vuoti generando un discorso tra presente e assente, creando ricordi del tempo. Opera normalmente tra polvere, fuoco e fumo con arte povera e arte concettuale restando un unicum nell’arte contemporanea.
E poi l’artista visuale Ann Veronica Janssens che sperimentando l‘uso della luce in particolari condizioni ne cambia la percezione. Celebre la sua installazione di fumo di paraffina blu e giallo del 2011. Laurent Grasso lavora con il video, scultura, disegno e mediante l’uso del computer ha creato una nuvola artificiale che attraversa le strade della città. Cyprian Gaillard nella sua realizzazione pone il visitatore davanti a un treno che non arriverà, come in un’opera di Beckett, così come fa Burn di Reynold Reynolds realizzato con Patrick Jolley, film che mostra la vita di una famiglia tra le fiamme perenni che non se ne occupano per nulla mentre tutto sta bruciando.
Pae White con la tecnica dell’arazzo crea un equilibrio tra il reale e l’effimero e Gavin Turk impiega il fumo per creare situazioni immaginarie dove si possono intravedere possibili entità, volti e figure che appaiono e scompaiono creando un nucleo di storie che l’artista cerca di bloccare e ritrarre.
Una mostra interessante.
Emilia Dodi