Mentre qui al TIFF di Toronto Richard Gere è presente con Three Christs, il bellissimo lavoro che Jon Avnet, sceneggiatore, regista e produttore americano che ricorderete per aver firmato tra gli altri il bellissimo Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, ha tratto dal libro che lo psichiatra Milton Rokearch ha scritto nel 64 The Three Christes of Ipsilanti, lunedi mattina Gere sarà a Roma con L’incredibile vita di Norma diretto da Joseph Cedar, con Steve Bushemi, Charlotte Gainsbourg, Lior Ashkenazi e Michael Scheen.
Tornando a Toronto, I tre Cristi è un film molto interessante e ben orchestrato, in cui Gere indossa i panni del Dottor Alan Stone che, nel suo ospedale, il Michigan Ipsilanti State Hospital, si trova davanti tre pazienti, Peter Dinklage, Bradley Whitford e Walton Goggins, tutti e tre convinti di essere Gesù Cristo. Certo non è facile avere a che fare con questo tipo di schizofrenie, così il dottor Stone decide di curarli facendoli vivere insieme, per metterli di fronte alle loro controversie, riuscendo ad unirli nella ricerca di un unico supporto.
Ecco così i tre cominciare a vivere comunicando, invece di guardarsi in cagnesco accusandosi reciprocamente di furto d’identità. E, con il valido aiuto del dottor Stone, che riesce ad applicare un metodo rivoluzionario nel trattamento degli schizofrenici paranoici, esamineranno le loro convinzioni per trovarsi sempre più uniti, riuscendo a vedersi sotto una luce diversa.
Il film, si snoda sulla base di un effettivo trattamento sperimentale condotto nel 1959 e descrive queste terapie sperimentali, come fosse cioè possibile ottenere risultati migliori mettendo i pazienti a vivere insieme, piuttosto che trattarli con dannosissimi elettrochoc.
Three Christs è un film che fa pensare, perché, sempre affannati a correre dietro a cose impossibili, in questi 117 minuti John Avnet ci costringe a pensare che oggi, con una vita sempre più convulsa, in cui più che la comunicazione verbale impera quella elettronica, queste malattie mentali sono dietro l’angolo…
Forse sarebbe bene farci un pensierino…
Mariangiola Castrovilli