A Faenza dal 4 novembre 2017 al 18 febbraio 2018 si omaggia uno dei principali artisti nativi che fu pittore, ceramista, scrittore e insegnante, Achille Calzi (1873-1919), erede di una famiglia di ceramisti. Il MIC intende celebrarlo e ricordare le sue opere tra simbolismo e liberty. Curatrice Ilaria Piazza.
Il MIC Museo internazionale delle ceramiche di Faenza con questa prima esposizione intende ricordare i Maestri di nascita faentina che hanno dato lustro a livello nazionale e internazionale alla città.
Achille Calzi discende da una famiglia di ceramisti ma dopo la scuola d’arte è stato anche un bravissimo pittore e docente oltre a essere uno storico dell’arte. Direttore delle Fabbriche Riunite Ceramiche fu progettista anche di decorazioni di camini, piastrelle per esterni avendo anche collaborato con Galileo Chini nella sua fabbrica fiorentina. Divenne direttore della Pinacoteca Comunale.
Lavorò anche con il ferro battuto amando essere tra arte e artigianato, ma per la sua arte pittorica si dedicò alla pittura di cavalletto esponendo nel 1906 all’esposizione d’arte di Milano. Il suo linguaggio può essere inserito tra divisionismo e simbolismo con influenze internazionali poiché fece molti viaggi all’estero divenendo anche amico di artisti e scrittori tra i quali Pellizza da Volpedo, Adolfo De Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai.
Nel 1914 mise un laboratorio a Faenza che contava tra i collaboratori anche Arturo Martini. Sono note le sue caricature e le immagini satiriche dimostrando anche il suo patriottismo nella serie di cartoni alla fine della guerra mondiale a sostegno del fronte interno. La sua morte si deve alla particolare influenza spagnola che decimò decine di persone in tutta Europa.
In mostra ci sono le sue belle ceramiche e i quadri ad olio tra i quali La strega del 1904 e Les Fleures du Mal (Donna con serpente) del 1913, il cui titolo è ripeso dalla raccolta lirica di Charles Baudelaire. Il catalogo è importante poiché è anche una guida all’opera di questo Maestro che permetterà di conoscere in toto la sua opera ribadendo l’importanza della scuola artistica di Faenza unendo nel percorso espositivo la Pinacoteca Comunale, il Museo del Risorgimento e la Biblioteca Manfrediana.
Anna Camia