A Milano nella Galleria del Credito valtellinese è aperta un’esposizione dedicata agli artisti che si sono ispirati alla protesta dei movimenti nati dal 1968 al 1978. Progetto ideato da Marco Meneguzzo, che ne è il curatore e appoggiato dai Direttori artistici della Galleria. È aperta fino al 9 dicembre 2017.
In concomitanza con i movimenti politici di protesta partiti in Francia già dal 1965 ispirati dalla guerra del Vietnam e alla speranza di cambiamento politico che non è riuscito, degenerandosi, anche l’arte ha avuto un mutamento che invece ha portato a grandi soluzioni come all’arte concettuale e all’arte povera nel suoi sviluppi, coinvolgendo in questo mutamento l’illustrazione che ha costruito un nuovo linguaggio innovativo e comprensibile a tutti.
Questo ha portato in Italia, soprattutto nelle grandi città non esente però la provincia più illuminata, a un drastico cambiamento che è rimasto nel linguaggio artistico. Quest’esposizione che presenta un’ottantina di opere selezionate dal curatore, è una retrospettiva con pezzi anche di grandi dimensioni e documenti illustrati, testimonianze fotografiche sul costume dell’epoca, ponendo l’accento sul momento storico e sociale.
Così si potranno vedere opere di artisti noti come Franco Angeli, Fernando De Filippi, Gianfranco Barucchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Pablo Echaurren, Schifano e molti altri uniti a coloro che hanno operato nel campo dell’illustrazione mettendo il punto sulla nascita della cultura italiana del periodo che, al contrario dei movimenti politici, è ancora attivissima.
Quest’anno è il momento delle celebrazioni del ’68 in arte poiché alla GNAM di Roma, curata da Ester Cohen, c’è una grandiosa esposizione con i nomi più importanti del periodo anche stranieri, che racconta il cortocircuito tra arte, politica e creatività. A dimostrazione di quanto la provincia illuminata sia stata presente, è prevista a Fano in Palazzo Corbelli una grande esposizione che mostrerà la collezione di Cesare Maraccini con 50 opere che vengono proposte al pubblico per la prima volta.
Savina Fermi