Breil noto brand di orologi e gioielli, ha scelto per la sua nuova campagna mediatica il modello, attore, regista, Raz Degan. Un scelta reciproca tra testimonial e brand, per un connubio inedito tra il marchio di orologi e gioielli ed uno dei personaggi più affascinanti e, al tempo stesso, controversi del panorama televisivo e cinematografico, italiano e mondiale. Il nuovo spot è on air è su Sky in tv, sul web e sulla stampa.
Un nuovo modo per declinare e di intendere il claim “Don’t touch my Breil”, quello voluto dal noto brand di orologi e di gioielli, scegliendo come testimonial per la nuova campagna Raz Degan. Entrambi sono ricordati anche per slogan indelebili e per aver indicato un’attitudine alla vita che ha segnato un’epoca.
Non più antitesi tra uomo e donna, non più conflitto tra i ruoli, ma complicità e gioco, affinità e intreccio. Entrambi rivelano caratteri forti e determinati, ma si percepisce il desiderio della donna di essere protetta e coccolata e la volontà dell’uomo di esaudire questa richiesta. Non più due entità separate, ma due anime che si uniscono e che creano una simbiosi e un incastro perfetti.
Questo profondo legame è al centro del nuovo spot on air in questi giorni, in tv, sul web, in cui Raz avvolge in un abbraccio intimo e protettivo la sua donna e, insieme, i gioielli che lei indossa, pronunciando la frase: “Non toccate i miei gioielli”. La molteplice chiave di lettura, va a toccare dimensioni diverse. Una più “profana”, estremamente didascalica, legata agli oggetti, ai gioielli indossati e custoditi gelosamente. L’altra fa invece un passo in avanti, andando a estendere la parola gioiello, alla donna stessa e a tutti i valori di cui lei è portatrice, alla relazione che si instaura con l’uomo. La donna stessa è il suo gioiello, parte di sé, prezioso e necessario come l’aria.
Raz Degan, che racchiude una profondità e una spiritualità che lo rendono sempre diverso, mai banale, spesso controcorrente, rappresenta in maniera perfetta l’uomo protettivo, complice e attento. Non poteva che essere lui a segnare questa nuova tappa significativa del brand. “Dal 1996 non prestavo la mia immagine per una campagna pubblicitaria o per un brand commerciale. Non perché non avessi avuto occasioni di farlo- dice il testimonial – ma perché non trovavo un senso e un percorso che mi accomunasse e legasse a chi, di volta in volta, si faceva avanti; ero impegnato a sperimentar nuove cose e a trovare il mio orizzonte. Con Breil è stato diverso: l’idea di collaborare con un brand che non è mai stato scontato mi ha incuriosito e stimolato. Essere scontati è ‘boring’! Breil è capitato nel momento giusto, con la proposta più adatta: tornare a fare comunicazione con la possibilità di dire la mia e di mostrare me stesso mi ha subito convinto. Inoltre, con un regista e art director come Luca Tommassini, si aprivano prospettive interessanti: il gruppo di lavoro che si è formato sul set è stato eccezionale, io e Luca abbiamo collaborato con la casa di produzione e con l’azienda stessa per dare corpo alle nostre visioni e idee”.
Luca Tommassini, direttore creativo di talent di successo, coreografo e ballerino di fama mondiale, ha firmato infatti la regia, portando in dote la sua creatività, la sua visione e la sua poliedricità.
Carlo Salvatore