Al Museo dell’Ara Pacis di Roma è in corso una bella e interessante mostra del più importante artista del periodo del “Mondo Fluttuante” Katsushika Hokusai (1760-1849) con opere di artisti che sono stati influenzati dalla sua arte. E’ curata da Rossella Menegazzo con catalogo Skira.
Questa è l’ultima mostra dedicata al 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia ed è la più importante con il titolo “Katsushika Hokusai Sulle orme del Maestro” in quanto oltre alle xilografie e dipinti su rotolo dell’artista, presenta anche opere di Keisal Eisen che pur influenzato dalle sue ha uno stile differente e impiega per la prima volta il colore azzurro-blu, nonché alcune dei suoi allievi Katsushika Hokumei, Teisai Hokuba, Ryüryükyo, Gessai Utamasa e Toyota Hokkei.
Le opere di Hokusai conosciute in Europa nell’800 si sa che hanno influenzato soprattutto i pittori francesi come Manet, Monet, Lautrec, Van Gogh, ma Hokusai artista che nella vita ha cambiato più volte nome, è notissimo per l’opera “La grande onda presso la costa di Kanagawa che appartiene alla serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji nella quale sono inserite anche le diverse versioni del Monte Fuji entrambe esposte con due silografie ciascuna con variazioni di colore.
La mostra in estrinseca in cinque sezioni: Le vedute del Monte Fuji dove sussiste anche un’opera di Toyota Hokkey del 1847messa a confronto con quella del Maestro; Bellezza e natura dove si osservano le serie create da Hokusai e da Eisen e qui c’è l’album che raffigura le Cinquantasei stazioni di Tokaido di Hokusai. Beltà alla moda: Il mondo della seduzione dove le donne si presentano con meravigliosi costumi indossati nel mondo del piacere. Ci sono i rotoli di Hokusai e Eisen e di alcuni allievi del Maestro. Non è tanto la sensualità che le distingue quanto la loro eleganza che influenzò proprio Van Gogh.
Immagini pericolose si riferisce ai quartieri delle lanterne rosse dove c’erano le case da tè e dove le cortigiane si esibivano in splendidi chimono; qui si possono intuire scene erotiche. Sono esposte in una sezione particolare come fu nel 1999 nella mostra a Palazzo Reale di Milano, benchè l’erotismo sia così elegante e raffinato da non scandalizzare alcuno. Fortuna e buon augurio è dedicata ai surimono che sono dipinti realizzati su commissione per i privati. Ce ne sono alcuni grandi e orizzontali di Hokusai accanto a quelli di Eisen di piccolo formato. Per la prima volta sono esposti dodici rotoli di Hokusai che in modo ironico presentano i saggi e gli immortali. Per la delicatezza delle opere sono esposte in rotazione.
Catturare l’essenza della natura raffigura immagini uniche e suggestive che hanno permesso a Hokusai di mostrare tutta la sua eccellenza artistica uscendo dai temi dell’hukiyoe con il suo abile uso dell’inchiostro con simboli filosofici delle tigri, draghi e aquile. In questa sezione si vede maggiormente la diversità tra Hokusai e Eisen nella raffigurazione della carpa. In questo momento il Maestro si firma “Manji il vecchio pazzo per la pittura”.
E infine in una sezione appartata ci sono i famosi manga di Hokusai che il Maestro intendeva come manuali di disegno per pittori professionisti e dilettanti che sono il sunto della sua arte e della ricerca per catturare la caratteristica intrinseca della natura. Sono monocromi con solo qualche leggera punta di rosso e sono dedicati a rocce, scogli, alberi, fiori acque e uccelli e a tutto ciò che la natura mostra. Qua ci sono uniti anche i manga di Eisen che indicano l’influenza del Maestro.
Una mostra bella e interessante.
Emilia Dodi