Tanti e tanti i film che dalla mattina fino a notte inoltrata animano le sale dell’Auditorium Parco della Musica dove si sta svolgendo la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, per cui, come al solito, bisogna sempre fare un’accurata selezione, visto che, a tutte le latitudini, in qualsiasi festival del mondo, sarà sempre impossibile vedere tutto.
Oggi abbiamo scelto 2 lavori diversi, ma ambedue di una durezza estrema, Tout nous sépare di Thierry Klifa con Catherine Deneuve, Diane Kruger, Nekfeu e Nicolas Duvauchelle e Detroit di Katryn Bigelow con John Boyega, Will Poulter, Anthony Mackie, Hannah Murray, Jack Reynor.
Catherine Deneuve, nell’adrenalitica storia di Klifa è Luise, la madre di Julia (Diane Kruger) che, a causa di un incidente di cui non sappiamo niente, vive un’esistenza altalenate tra sesso e droghe, che la rendono dipendente. Pericoloso poi anche il sesso che fa con il suo pusher Rodolph (Nocpòas Duvauchelle) che tanto disinteressato non è.
Le cose si complicano al punto che ci scappa il morto, e la madre, tra ricatti e angosce, deve tirare fuori tutta la forza di cui è capace per dipanare l’intricata matassa con al centro il morto ammazzato. Nel film c’è anche, in una parte importante, Nefkeu, conosciutissimo rapper francese che sa anche recitare. E bene.
Un film duro, senza un attimo di respiro, che vi coinvolgerà totalmente, come vi coinvolgerà anche Detroit firmato da Kathryn Bigelow, autrice di film del calibro di Point Break e Strange Days, prima ed unica donna premio Oscar per il suo The Hurt Locker e che adesso, a cinque anni di distanza dal suo Zero Dark Thirthy, è tornata dietro la macchina da presa regalandoci un’opera di straordinaria intensità.
Questo suo ultimo film, è una full immersion nell’anima più violenta dell’America, in uno tra i più sanguinari episodi di violenza razziale che avvennero nel 1967 a Detroit una rivolta innescata da un raid notturno della polizia all’Algeri Motel, provocata da alcuni spari che i gendarmi presero come la presenza di cecchini, una reazione estremamente violenta da aggiungere alla lunga storia di oppressione degli afro-americani della città.
Detroit, è un film di una forza impressionante che vi sarà difficile dimenticare, come non dimenticherete il Motel Algeri – microcosmo se volete in quel carnaio che era diventato Detroit con migliaia di morti – dove furono uccisi tre maschi neri disarmati ed altri nove di cui sette neri, sono stati picchiati e terrorizzati. Tre ufficiali furono accusati di omicidio ed altri crimini, ma furono assolti…
Mariangiola Castrovilli