É in scena al Teatro Manzoni di Roma, fino al 22 ottobre, una delle commedie francesi più rappresentate e applaudite nel mondo, un vero cult: La cena dei cretini di Francis Veber che vede protagonisti e registi la coppia Nicola Pistoia e Paolo Triestino.
La trama. Un perfido, burlone editore che gioca a golf, Pierre Brochant, interpretato da Paolo Triestino, si diverte alle spalle del prossimo. Lui è un uomo arido, senza passioni e anche i libri rappresentano un’ottima merce per far soldi e corteggiare avvenenti scrittrici. Il cretino su cui si snoda l’intera commedia è Francois Pignon, interpretato da Nicola Pistoia. Pierre, insieme ad un gruppo di amici borghesi parigini, organizza ogni mercoledì sera una cena, dove ogni partecipante deve portare un cretino: il migliore si aggiudicherà la serata e vincerà un prosciutto.
Ma un mercoledì sera, il cretino di turno, Francois, riesce a ribaltare la situazione: da vittima diventa il carnefice e a farne le spese sarà Pierre che quella sera è bloccato a casa dal colpo della strega. Decide così di anticipare la conoscenza di Francois Pignon, invitandolo da lui con la scusa di parlare del suo hobby, costruire monumenti famosi con i fiammiferi. Due ruoli, Brochant e Pignon, che rispettivamente Paolo Triestino e Nicola Pistoia si sono cuciti addosso con una regia di coppia valida, capace di creare la giusta caratterizzazione senza cadere nella macchietta che rappresenta, in realtà, la sfida maggiore, visto che ci troviamo a fare i conti con una commedia naif e già di per sé ricca di colpi di scena, equivoci basici che corrono sul filo del telefono, tra messaggi fraintesi, scambi di persona, irrimediabili e continue gaffe. Ma ad una drammaturgia immediata che si offre a facili accomodamenti sulle sole battute, Triestino e Pistoia rispondono con maestria consumata e tempi perfetti.
Paolo Triestino, con una parrucca che lo ringiovanisce di almeno dieci anni, in tenuta da golf con pantaloni a quadretti, si diverte a bastonare Pignon-Pistoia e combatte la noia di chi non ha nulla più da desiderare, deridendo i sogni degli altri.
Accanto a loro, una compagnia ben assortita e ben compenetrata nei ruoli come Loredana Piedimonte, nel ruolo della moglie Christine, chiaramente e totalmente diversa dal marito Pierre; Maurizio D’Agostino, un minaccioso aguzzino che lavora al Ministero delle Finanze, temibile per i suoi accertamenti fiscali, che ha denunciato anche la madre, ma che si troverà beffato dal suo stesso cinismo; Simone Colombari, l’amico del cuore di Pierre, a cui è dato mediare e lasciare da parte vecchi rancori; Silvia Degrandi, l’amante di Pierre, alternativa e un po’ hippy, perfettamente vestita da Lucrezia Farinella, che ha disegnato i costumi, opportuni e attenti ai caratteri e alle situazioni.
Francis Veber analizza la nostra società con lucida ironia, sovverte i luoghi comuni, mostrando il lato “cattivo” di ognuno di noi e regalandoci, però, un divertimento “intelligente”. La cena dei cretini, una commedia esilarante da non perdere, che farà anche riflettere e che trascinerà il pubblico in un mare di risate attraverso situazioni paradossali ed incredibili, che i protagonisti bravissimi, Paolo Triestino e Nicola Pistoia, nonché validi e calibrati registi, loro malgrado saranno costretti a vivere.
Da vedere.
Giancarlo Leone