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    Categories: Arte

Tutto Bernini in mostra alla Galleria Borghese

Gian Lorenzo Bernini La verità svelata Marmo 280x151x127cm base 120x185 Roma Galleria Borghese

A Roma nella splendida cornice della Galleria Borghese a celebrazione dei vent’anni dalla data della riapertura torna una grandiosa mostra del più importante artista del barocco, Gian Lorenzo Bernini con opere che provengono da tutto il mondo E’ curata da Anna Coliva direttrice del museo con Andrea Bacchi.

Gian Lorenzo Bernini
Ritratto di fanciullo olio su tela cm.72,5×60 cm. Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana

 

Dopo la mostra che riapriva la Galleria restaurata vent’anni fa dedicata a colui che rappresenta il barocco romano grazie alla volontà del Cardinal Scipione Borghese, dopo alcuni studi ritorna nello stesso luogo Gian Lorenzo Bernini visto non solo come scultore e anche allievo del padre Pietro, ma nella sua veste totale di scultore, pittore, architetto, scenografo, e quant’altro. 

 

 

 

Gian Lorenzo Bernini
David Marmo 170×103 cm. Roma Galleria Borghese

E’ la mostra più importante che sia mai stata concepita su questo artista con prestiti che arrivano dal Canada, dagli USA, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Città del Vaticano e da collezioni private italiane e straniere, per farlo conoscere nella sua totalità, dagli esordi con il Padre Pietro ai trionfi che lo hanno visto protagonista con finalità politiche e religiose attraverso il pontificato di nove Papi.  Giovanissimo, grazie alle richieste del suo committente Scipione Borghese, scolpi nel marmo pezzi monumentali “autonomi” che la Galleria possiede in numero di nove dei quali cinque inamovibili, mentre sotto il pontificato di Urbano VIII all’artista fu chiesto di inserire la sua arte in un contesto architettonico.

 

Gian Lorenzo Bernini
Ritratto del cardinal Scipione Borghese Marmo 7,2x76cm. base 21,5 cm. Roma Galleria
Borghese

 

La mostra prende in considerazione i suoi esordi fino alla sua ultima scultura e per meglio far conoscere lo sviluppo della sua arte è divisa in otto sezioni: L’apprendistato con Pietro; La giovinezza e la nascita di un genere: i putti, I gruppi borghesiani, Il restauro dell’antico; I busti; La pittura; Bernini e Luigi XXIV; Il mestiere di scultore; I bozzetti; Il restauro della Santa Bibiana, statua che è uscita per la prima volta dalla Chiesa omonima.

 

 

Gian Lorenzo Bernini
Galleria dei Ritratti e dipinti (piano superiore)

L’esposizione mette inoltre il punto sugli studi fatti in questi vent’anni e in particolare mostra quasi tutte le opere di Bernini pittore, almeno quelle ritenute veramente autentiche, al piano superiore unitamente a tutti i busti realizzati in marmo e fusioni in bronzo, partendo dal 1612 al 1670 e il colpo d’occhio è veramente notevole. Tra le opere più importanti oltre al modello in terracotta per la Statua di Luigi XIV c’è il Ritratto di Richelieu in marmo preso da un ritratto pittorico senza averlo mai visto e dandogli la sua particolare espressione che ormai per tutti è il ritratto del grande cardinale.

Gian Lorenzo Bernini
Il ratto di Proserpina Marmo 255×109 cm. Roma Galleria Borghese

Altro fattore molto importante che si deve alle scoperte degli ultimi vent’anni, riguarda l’esposizione del Salvatore proveniente da Norfolk e quello del San Sebastiano, nonchè il grande Crocefisso spagnolo ordinatogli da Filippo IV messo vicino a quello rinvenuto a Toronto. Per mostrare  al meglio il suo essere regista di sé stesso e uomo di teatro, l’allestimento di quest’esposizione, che non è e non ha voluto essere cronologica, si apre nel Salone centrale con una serie di realizzazioni scultoree tra le quali quella violenta del Ratto di Proserpina e la Santa Bibiana che raffigura una fanciulla vestita  da suora, una mitologica e profana, l’altra religiosa, il tutto sovrastato dall’opera sulla parete realizzazione del padre Pietro, che raffigura Marco Curzio, e sembra guardare il palcoscenico di Gian Lorenzo.

Un’importante e interessante esposizione che mette in luce in toto il Bernini.

Emilia Dodi

Emilia Dodi: