Incontro con David Linch a Roma

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Lo sguardo indagatore degli occhi azzurri che più azzurri non si può, in una faccia scolpita sotto il biodo ciuffo tendente al bianco dei capelli ribelli David Linch, alla Festa del cinema di Roma ha ricevuto il premio alla carriera.

 

Quasi telegrafico risponde alle nostre domande, che forse non sono quelle giuste, in una sala Petrassi piena fino all’inverosimile. “E’ troppo presto per dire se ci sarà una nuova stagione di Twin Peaks”, “non rimpiango di aver girato Star Wars” e “Non ho niente di pronto nel cassetto”.

 

La zampata del leone arriva invece quando parliamo di David Bowie. Ci sembra commosso mentre si lascia andare ai ricordi “Amavo molto David, come tutti del resto, e per me è stata una gioia lavorare con lui in Fuoco Cammina con me. Avrei anche voluto averlo per Twin Peaks, ma quando glielo chiesi, mi disse di no. Confesso che ci rimasi male. Adesso capisco il perché di quel rifiuto”.

Lynch poi non pone limiti al tempo, soprattutto quando si tratta di lavorare, infatti vorrebbe potere avere a sua disposizioni ancora un secolo. “Con la meditazione trascendentale mi salvo tutti i giorni dalla… merda del mondo. Perché stress e negatività schiacciano il condotto dove scorrono le idee. La meditazione invece permette di prire la porta al nostro campo interiore pieno di creatività. Con questa tecnica ognuno può raggiungere l’illuminazione. Perché gli esseri umani sono creature meravigliose, con un’immensa gamma di possibilità, solo che, a volte, sono così depresse che non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto, figuriamoci ad inventare cose. Per me gli esseri umani dovrebbero semplicemente essere felici, un must per tutti noi che dovremmo godere del ‘fare’ e avere buoni rapporti con gli altri. E apprezzare le cose belle, come per esempio il buon cibo ed il buon caffè italiani …”.

Lynch, lei ama molto la televisione e si vede. Il suo ultimoTwin Peaks, è bellissimo, cosa fa la differenza per lei tra cinema e tv?  “Direi che il cinema si basa sui soldi, e tanti. I più lavorano per soldi, altri, e sono pochi, lo fanno per l’arte e sono più felici. C’è anche da dire che la gente oggi va meno al cinema, e, quando lo fa, è quasi esclusivamente per vedere film d’azione. I film d’autore, non interessano più nessuno. Dobbiamo però dire grazie alla tv via cavo, che permette agli autori di sviluppare storie all’infinito e di godere di una grandissima libertà creativa. L’unico problema è che la qualità di suono ed immagini in televisione non è la stessa di quella cinematografica”.

Mariangiola Castrovilli

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