Il Broletto di Pavia dal 14 ottobre3 2017 al 28 gennaio 2018 presenta una mostra di “Robert Doisenau Pescatore d’Immagini” con 70 foto che indicano tutto il percorso artistico di uno dei fotografi più amati del Novecento. E’ curata da Francine Deoudille con Annette Doisenau in collaborazione con il Prof. Piero Pozzi.
L’esposizione prodotta e realizzata da Di Chroma Photography e VIDI-Visit Different in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia-settore cultura, presenta 70 scatti di questo fotografo-artista che ha profondamente amato la Parigi più naturale quella delle persone comuni e quella dei bambini, de Les Halles, dei caffè di Saint-Germain des Prés, dei bistrot, dei clochard, e quella messa in luce da Jacque Prévert suo amico sino alla morte.
Robert Doisenau amava cogliere l’attimo della vita quotidiana nei suoi aspetti più vari e per questo si è dedicato a fotografare i fanciulli nei loro giochi, nella scuola, e soprattutto nelle periferie parigine. Il fotografo-artista ebbe a dire: “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”. Per questo è divenuto celebre non per la frequentazione dei salotti ma per avere ritratto la vita naturale di Parigi, dei suoi abitanti, della gente comune, fissando le persone durante la vita quotidiana.
Per la famosa foto Le Baiser del 1950 presente in mostra, che lo ha reso celebre in tutto il mondo, al contrario di come si crede non è un’istantanea bensì realizzata per il servizio fotografico della rivista Life chiedendo a due giovani di posare per lui. Comunque è una fotografia del tutto realistica in quanto chi ha potuto frequentare Parigi negli anni 50-60 quando in altri luoghi non si vedevano certo amanti che si baciavano per strada, nella Ville Lumière questo era considerato del tutto naturale dando una sensazione di libertà.
La mostra si snoda mettendo in luce i soggetti da lui più amati come Le Baiser a l’Hotel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon dove il poeta è seduto in un bar con il suo cane e la sua immancabile sigaretta, le passeggiate per i giardini di Parigi e lungo la Senna, i bambini a scuola e quando giocano per strada; in effetti una Parigi che ora purtroppo non esiste più come del resto altri luoghi. Per i bambini che ha ritratto mentre giocano in tutta libertà e nella vita scolastica lontano dai genitori, pur con tutto il rispetto è mostrata una certa ironia. Doisenau ha scattato ben 450.000 fotografie tante ne contiene il suo archivio, divenendo un portabandiera della foto “umanista” in Francia e le sue immagini sono conservate nelle più grandi collezioni di Francia, Gran Bretagna, Usa e esposte in tutto il mondo.
Anna Camia