Antonio Giuliani recidivo con uno spettacolo da paura bis

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E’ proprio recidivo Antonio Giuliani. Del resto “l’assassino” torna sempre sul luogo del delitto. E questo vale anche per Giuliani. Così dopo il sold out del suo ultimo spettacolo andato in scena lo scorso venerdì 17 novembre, Uno spettacolo da paura, all’Auditorium della Conciliazione, il comico, romano doc, a grande richiesta, ritornerà nello stesso teatro per un altro evento unico, il prossimo venerdì 15 dicembre con Uno spettacolo da paura bis.

Antonio, in cosa si differenzia questo nuovo spettacolo dal precedente?

Questo spettacolo è cambiato a metà. Quello andato in scena lo scorso 17 novembre era incentrato sulle ielle, sulle superstizioni. Qui parleremo solo di paure. Già da bambino i genitori ti fanno venire le paure spiega a Visum l’attore capitolino – quando la mamma per il bambino capriccioso chiama l’uomo nero, oppure il papà si nasconde dietro una porta e poi comparendo a sorpresa ti fa ‘Bu’. Se permetti sono traumi che segnano il bimbo. Ci fa paura il futuro, i fuochi artificio, il dittatore della Corea del Nord che basta che spinga un tasto, altro che fuochi d’artificio, fa una strage. Amplio poi il mio monologo delle differenze – conclude – con le abitudini fra Roma Nord e Roma Sud, già trattato lo scorso 17 novembre”.

Quali sono le paure che di più hanno gli italiani?

Maggiormente quella per i propri figli. Rispetto al passato, i genitori si preoccupano in che classe scolastica capitano, con quali altri bambini saranno a contatto, se ci sono bambini extracomunitari, paura dei vaccini, degli anticorpi”.

 

E quelle che di più hanno i romani?

Andare a lavoro la mattina in auto e perdere un’ora e mezza in mezzo al traffico. Altra paure per noi romani la sporcizia nelle strade sempre più evidente e quella di essere sempre di più. Roma sta diventando una città invivibile. Non sono razzista, per carità, ma ci sono troppi extracomunitari”.

 

 

Quali sono, invece, le tue paure?

La paura più grande per me è stata sempre la mamma. Quando dicevo a mio padre, più tollerante, più elastico, che uscivo per andare con i miei amichetti, lui sempre mi rispondeva: L’hai detto a mamma? Paura!!”.

Ti spaventa il Natale che si sta avvicinando sempre di più?

Sì, tanto. Più che una festa religiosa, ormai è diventata una festa consumistica. C’è la corsa al regalo, il traffico specialmente a Roma che impazzisce. E poi, in alcuni casi – sottolinea Giuliani – ti vengono a trovare parenti che vedi solo nelle feste di Natale o di Pasqua o ai funerali. Magari vengono a casa tua per giocare a carte o a tombola e toglierti 200-300 euro, così possono pagare le loro bollette per mancanza di soldi. Furbi, eh!!”.

Come sarà quest’anno il tuo Natale rispetto agli anni scorsi?

Uguale, un Natale classico come tutti gli anni. Lo passerò insieme alla mia famiglia, ai miei parenti. Con l’odore o la puzza di fritto dentro la casa, la sera della vigilia, con i regali da scartare il 24 e non il 25 dicembre, il solito panettone con i canditi da sputare. Ma perché non li fanno con un sacchetto a parte? A chi piacciono ce li mette, sennò li lascia confezionati. Una buona idea, no?”.

Progetti futuri?

Con il mio fedele amico e autore Maurizio Francabandiera stiamo preparando un nuovo format televisivo, cercando sempre di trovare argomenti nuovi di attualità. Poi, sempre noi due, sti amo mettendo a punto una sceneggiatura per un film che dovrebbe uscire l’anno prossimo. Titolo provvisorio, Spaesati”.

Giancarlo Leone

 

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