Arte tessile del ‘300 a Firenze

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Jacopo di Cione (documentato a Firenze tra il 1365 e il 1399) Incoronazione della Vergine tra i Santi tempera su tavola 1372-73 Firenze Galleria dell’Accademia

Nella Galleria dell’Accademia di Firenze dal 5 dicembre 2017 al 18 marzo 2018 si possono ammirare i celebri tessuti creati a Firenze nel ‘300 uniti a opere pittoriche nella mostra “Tessuto e Ricchezza a Firenze nel Trecento. Lana. seta, pittura”. L’esposizione è curata e ideata da Cecile Holliberg.

Veste infantile metà XIV secolo lana Copenhagen National Museum of Denmark

E’ noto come nel Trecento Firenze fosse conosciuta per la qualità della lana e della seta nonostante il costo dei coloranti e delle materie prime che venivano utilizzate per la realizzazione di questi straordinari tessuti, richiesti da tutta l’Europa. Nonostante le guerre, le difficoltà della consegna, le epidemie, e le crisi finanziarie, l’arte tessile fiorentina si impose alla grande non solo nel Continente, ma anche nel Medio Oriente, nell’Asia, dalla Spagna alla corte del sacro romano impero di Praga, dalla Sicilia al Mar Baltico facendo di Firenze la culla della grandezza tessile.

 

Lorenzo di Bicci (documentato a Firenze 1370-14297)
San Martino in trono 1380-1390 tempera su tavole Firenze Galleria dell’Accademia

 

 

La lavorazione dei tessuti fu un’enorme ricchezza per la città facendo sì che ci fossero investimenti non solo in questo campo, ma anche nei beni di lusso, nell’architettura e nell’arte pittorica. E’ in questo momento che si crearono i grandi cantieri come quello di Santa Maria del Fiore, del Palazzo della Signoria e la creazione di grandi corporazioni della Lana e della Seta precedute dall’arte di Calimara e di Por Santa Maria, seguite da quelle del Cambio.

 

 

Dalmatica Manufatto tessile Germania del nord 1400 circa, tessuti italiani in sete e
argento filato menbranaceoi (su budello) Stralsund , Stralsund Museum

Queste corporazioni divennero poi autentici luoghi di potere politico e economico, nonché grandi committenti per l’arte. Questo permise soprattutto ai pittori e agli artigiani di ispirarsi ai tessuti e alla moda del tempo, trasferendo le trame tessili sulle tavole dipinte e negli affreschi murali, che potranno essere ammirati nelle straordinarie tavole esposte nella mostra che si apre con il prestito eccezionale di un vestitino in lana proveniente dal National Museum di Copenhagen confezionato nel ‘300 per una bambina e recuperato dagli archeologi in Groenlandia.

 

Corpo di piviale in velluto a motivi di tronchi fioriti ondulanti Italia I quarto XV secolo
Tessuto tagliato in seta a fondo raso con trame broccate in oro filato Firenze
Museo Nazionale del Bargello

E’ un esempio di come il gusto occidentale e il concetto di moda sia stato importante nel XIV secolo, il che fa comprendere come l’Italia sia considerata tutt’ oggi un centro d’importanza vitale per lo sviluppo di questo settore soprattutto per l’esportazione.  Tra le opere esposte ci sarà l’importante piviale custodito nel Museo Nazionale del Bargello, testimonianza dello sforzo raggiunto da Firenze nel Quattrocento nel campo della seta e del velluto.

 

Pittore fiorentino di fine Duecento
Crocifisso dipinto ( particolare del tabellone centrale) Fine XIII sec. tempera su tavola
Firenze Galleria dell’Accademia

L’importanza del tessile nel periodo è documentato tramite una serie di importanti dipinti in mostra del Due e Trecento. Tra questi c’è l’importante Crocifisso del tardo Duecento della Galleria dell’Accademia, restaurato proprio per questa esposizione, che tramite un raffinato motivo duecentesco del tabellone centrale mostrerà i tessuti islamici più antichi presenti in Spagna alla metà del Trecento.

La mostra è promossa dal MIBACT e dalla Galleria dell’Accademia con catalogo Giunti editore

Savina Fermi

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