Incontro con Massimo Ranieri al Quirino

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Lo spettacolo-concerto di Massimo Ranieri, Malìa napoletana, in scena al Teatro Quirino al 31 dicembre, prende le mosse da un progetto nato nel 2015, anno in cui ci fu il lancio dell’album Malìa. Napoli 1950-1960, a cui seguì l’uscita di un secondo cd. Visum l’ha incontrato.

Massimo, parliamo di questo spettacolo-concerto. Quali sono i brani che eseguirà a ritmo di jazz?

Ma più che a ritmo di jazz direi che 5 superstar della musica jazz – spiega l’attore napoletano – (Enrico Rava tromba e filicorno, Stefano Di Battista sax soprano e sax tenore, Rita Marcotulli pianoforte, Riccardo Fioravanti contrabbasso, Stefano Bagnoli batteria) mi accompagnano in maniera superlativa in questo viaggio nella memoria della mia infanzia e giovinezza, quando ascoltavo quelle bellissime canzoni, quali Indifferentemente, Torero, Luna Rossa, Nun è peccato, Tu vuò fa l’americano, che mai avrei pensato un giorno di riproporle a mio modo ed invece poi le cose accadono!”.

Malìa vuol dire magia. Qual è la magia che l’ha incantata e ancora la incanta?

Sì la parola Malìa dà l’idea di un concetto per l’appunto ‘ammaliante’. Abbiamo scovato questa parola dentro il testo di una canzone scritta nientemeno che dal grande Renato Rascel, ‘Te voglio bene tanto tanto bene’. Quelle atmosfere lì, le parole sussurrate all’orecchio dell’amata mentre si ballava, come si usava ‘cick to cick’ mi fanno sentire un’emozione, un incanto che spero e credo di restituire al mio pubblico di oggi”.

Cantante, attore di cinema e teatro, conduttore tv. Si è sempre rinnovato. Può considerarsi uno stakanovista, un appassionato dello spettacolo?

Senz’altro metto un grande impegno nel mio lavoro; tutti i giorni c’è qualcosa da imparare e quindi poi da applicare per il miglioramento, almeno spero, dei miei spettacoli. A me piace anche buttarmi sempre in nuove avventure anche rischiose, sennò che gusto c’è?”.

 

Il 2017 sta per concludersi. Un bilancio di questo anno?

Per quel che mi riguarda il bilancio direi che è positivo, considerate poi le grandi difficoltà generali delle quali tutti noi ci rendiamo conto e con le quali dobbiamo fare i conti. Beh, non posso certo lamentarmi”.

 

 

Cosa si aspetta professionalmente ed umanamente dall’imminente 2018?

Sembra retorico dirlo, ma mai come ora è proprio la verità… mi aspetto serenità, ma non solo per me, per tutti. E a proposito, auguri a tutti!”.

Giancarlo Leone

 

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